23 Gennaio 2008
ZONE VULNERABILI DA NITRATI

A fronte della pubblicazione del nuovo decreto da parte della Regione Piemonte che disciplina l’utilizzazione agronomica delle deiezioni zootecniche, la Coldiretti chiede all’Assessore Regionale all’Agricoltura Mino Taricco l’adozione di un piano straordinario di intervento per salvare la zootecnia piemontese.
Molte imprese zootecniche, secondo quanto previsto dal nuovo piano, saranno costrette a ridurre il numero dei capi allevati. Conseguentemente viene minata la competitività aziendale oppure, se si mantengono gli stessi animali, l’azienda è costretta a ricorrere a costosissimi sistemi di depurazione con un aggravio di spese non sopportabili dalla singole aziende.
Inoltre la Coldiretti evidenzia l’impennata dei prezzi dei terreni e degli affitti ed un rilevante aggravio burocratico per le aziende coinvolte.
Infine il provvedimento determina inevitabilmente un ulteriore appesantimento nei costi di produzione con il rischio, per molte imprese, di non poter più stare sul mercato.
“Le modalità con cui tale suddivisione è avvenuta non ci sono note non essendo stato possibile fino ad ora un confronto su tale argomento, ma da una prima sommaria analisi il risultato ottenuto è incomprensibile. A fronte di una tale situazione – spiega Dino Ambrogio, membro del Consiglio Coldiretti con delega al settore – si è deliberato di formulare una formale richiesta di incontri alla Regione al fine di conoscere le motivazioni di un tale comportamento e, soprattutto, di essere dettagliatamente informati sulle modalità, i principi e i criteri sulla base dei quali tale suddivisione territoriale è avvenuta”.
Nella lettera inviata all’Assessore Taricco dal presidente di Coldiretti Cuneo Marcello Gatto e dal direttore Bruno Rivarossa si evidenzia la necessità di una serie di incontri sul territorio per affrontare i particolari della delicata questione al fine di evitare ulteriori crisi economiche del settore.
“La Coldiretti – si afferma nella lettera - è consapevole che la tutela dell’ambiente rurale è un obiettivo prioritario per le imprese ma è altresì convinta che tale risultato debba e possa essere perseguito mantenendo inalterata l’efficienza della nostra zootecnia che rappresenta una risorsa economica di grande importanza per l’intera collettività. Occorre evitare il blocco o la chiusura delle attività imprenditoriali attraverso ammortizzatori che consentano alle imprese di operare nel rispetto della salvaguardia dell’ambiente e del territorio. Se dal Piano di Sviluppo Rurale questi interventi non dovessero essere possibili, è necessario l’individuazione di fondi complementari da erogare alle imprese zootecniche in particolare difficoltà.”

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