25 Marzo 2021
Vino: stop agli allarmismi UE sulle etichette

Secondo un sondaggio online promosso da Coldiretti sul suo sito web (www.coldiretti.it), un italiano su quattro (il 23%) smetterebbe di bere vino o ne diminuirebbe il consumo se nelle etichette trovasse scritte allarmistiche come quelle che appaiono oggi su sigarette e tabacchi. Il risultato dell’indagine è stato divulgato in occasione dell’incontro organizzato a Bruxelles da Coldiretti, Filiera Italia, Eat Europe e Farm Europe, con la collaborazione dei gruppi parlamentari europei PPE, S&D e Renew Europe, sul nuovo Piano UE per la salute che divide l’Europa a tavola.
“È del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino che in Italia è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol”. È quanto ha affermato da Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, nel sottolineare che le nuove politiche rischiano di colpire ingiustamente componenti fondamentali del Made in Italy agroalimentare che è l’unico settore che è cresciuto all’estero nonostante la pandemia raggiungendo il valor record di 46,1 miliardi nel 2020.
“Un pericolo legato al fatto che la Commissione UE – aggiunge Moncalvo – potrebbe introdurre allarmi per la salute nelle etichette delle bevande alcoliche, nell’ambito dell’attività di prevenzione del nuovo Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei ed eliminare il vino e la birra dai programmi di promozione dei prodotti agroalimentari”.
Il testo approvato prevede, infatti, che la Commissione proporrà un’indicazione obbligatoria della lista degli ingredienti e delle indicazioni nutrizionali sulle bevande alcoliche entro la fine del 2022 e degli allarmi salutistici entro la fine del 2023 rivedendo anche la politica di promozione sulle bevande alcoliche.
Inoltre, evidenzia Coldiretti, la Commissione vuole modificare la politica di promozione dei prodotti agricoli, con il passaggio a diete più basate su prodotti vegetali, con meno carne rossa e trasformata.
“Il comparto vitivinicolo come quello zootecnico nella Granda – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – sono fondamentali per l’intera economia del territorio e sono già duramente colpiti dall’emergenza Covid che ha costretto alla chiusura di osterie e ristoranti dove avveniva un grande consumo di carne, salumi e vini di qualità. Per questo, l’impegno dell’Unione europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto”.

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