2 Febbraio 2009
VINO: QUESTA OCM NON CI PIACE

Lettera aperta del presidente Marcello Gatto ai soci Coldiretti

Caro Socio, in questi ultimi mesi avrai potuto apprendere che si stanno modificando le regole di base per il governo politico, tecnico ed economico delle produzioni vitivinicole. Ti scriviamo questa lettera per indicarti quali sono le principali novità, molte delle quali ci hanno preoccupato ed allertato sin da quando se ne discuteva a Bruxelles, ed oggi sono in parte già operative, senza qui approfondire la suddetta riforma (nota come OCM) che abbiamo invece trattato diffusamente sul Coltivatore Cuneese e in altre occasioni, dai convegni agli incontri. In ogni caso gli uffici di Zona e di Recapito sono sempre a Tua disposizione per migliori informazioni e per raccogliere Tue preziose osservazioni o suggerimenti.
QUESTA “OCM” NON CI PIACE
È figlia di uno strabico e perdente negoziato politico in sede Europea. Le posizioni tenute si sono dall’inizio rivelate di stanti dalle esigenze dei produttori ed abbiamo così aggiunto un ulteriore motivo ai già numerosi che avevamo per scendere in piazza e dare voce alle migliaia di produttori intervenuti all’imponente manifestazione a Bologna l’11 luglio del 2007. Sicuramente ricorderai lo slogan “Ministro giù le mani dalla qualità italiana”. Oggi siamo mobilitati per trovare possibili, parziali rimedi alla suddetta riforma OCM, varata alcuni mesi fa dalla Comunità Europea. Il contesto è difficile perché molti elementi sono irreversibili e dobbiamo scontrarci con chi difende vecchie posizioni e “rendite” legate agli aiuti (dai mosti per l’arricchimento, alle distillazioni ecc) e si mette di traverso quando Coldiretti propone interventi, alcuni leggibili di seguito, che mirano a smantellare i sistemi ed i privilegi che sottraggono alle imprese agricole attenzioni e risorse a loro destinate. Questa è la difficile situazione in cui si potrà operare, come ha anche recentemente dovuto constatare la nostra Consulta Vitivinicola, che vede impegnati direttamente i produttori delle varie zone viticole interessate. Un piano di azione è già avviato, ma per assumere incisività dovrà essere ampiamente condiviso e sostenuto dai soci. Indichiamo di seguito e per punti alcuni aspetti di rilievo, che scaturiscono dalla riforma in oggetto.
GLI AIUTI DOVE VANNO ?
Se tutte le risorse messe a disposizione per il settore (oltre 1 miliardo di euro l’anno) venissero assegnate in base ai vigneti, per ogni ettaro spetterebbero ai conduttori circa 500 euro. Fino ad oggi sono state spese per quasi due terzi per i mosti concentrati (poche imprese vitivinicole ne sono beneficiarie) e per la distillazione. Per questo Coldiretti sostiene il principio del “disaccoppiamento” e chiede la distribuzione delle risorse in forma diretta al produttore.
DAL 2015 VIGNETI SENZA PIÙ LIMITI!
Dal 2015 in poi l’impianto dei vigneti sarà completamente svincolato dal regime dei diritti attuale. È libertà oppure è anarchia con il rischio di mandare all’aria decenni di politiche di programmazione e di investimenti? La liberalizzazione completa ci preoccupa perché insieme ad una pericolosa e dannosa delocalizzazione farà scaturire disequilibri sulle Doc/g. Prendiamo ad esempio la DOCG Asti: se non si interveniva con il blocco degli impianti, collassava l’intero sistema. Coldiretti Cuneo chiede di posticipare a livello nazionale fino a quando è possibile (2018) l’attuale regime di vincolo e propone di distinguere la libertà d’impianto sancita dalla nuova OCM, dalla eventuale iscrizione agli albi delle DOC/G,che viceversa va regolamentata e subordinata al mercato.
DAL 2009: VEDREMO BOTTIGLIE CON SCRITTO “VINO DA TAVOLA DOLCETTO ”, “VINO COMUNITARIO”… “VINO DI FRUTTA”…
Dall’anno prossimo sulle etichette dei vini da tavola potrà essere scritto il nome del vitigno ed annata, elementi fino ad oggi riservati ai vini di qualità superiore perché assoggettati a regole e controlli. Ci spiegano che è per “semplificare”, ma cosa comporterà questa “semplificazione”? La possibilità’di indicare il vitigno sulle etichette dei vini da tavola alimenterà confusioni con i vini a DOC/G e sarà più facile ingannare il consumatore. Coldiretti Cuneo chiede di lasciare fuori i vitigni locali aventi una presenza pressoché territoriale ed è poi fermamente contraria alla menzione“vino comunitario” (tra l’altro nemmeno“d’Europa”), che porterebbe a legalizzare anche miscele con origine e proporzioni indefinite di prodotti originari di vari Paesi. L’articolo che consente di poter chiamare “Vino” un prodotto derivante da fermentato di frutta si commenta da sé.
PER AVERE AIUTI AI MOSTI CONCENTRATI PER QUALCHE ANNO PERDIAMO…
La Francia continuerà a poter aggiustare il grado dei suoi vini con il saccarosio (si, è lo zucchero che si mette nel caffè), spendendo meno, usando con un prodotto valido tecnicamente quale appunto è il saccarosio. L’Italia, che ha voluto difendere i contributi per l’uso dei concentrati ha ottenuto un aiuto che in media non copre i fabbisogni “storici”, vale economicamente meno di un quarto del beneficio ottenuto dai francesi e si esaurisce definitivamente nel 2012. Peggio di così era difficile fare se guardiamo la cosa con l’occhio dell’impresa agricola , ma a qualcuno doveva fare comodo proprio così. E non importa se il vino che si ottiene poi non trova mercato, tanto si distilla e si ottengono altri aiuti. Coldiretti sostiene la necessità di puntare all’ottenimento della qualità nel vigneto, riservandola correzione in cantina per condizioni veramente particolari e senza incentivi. Occorre anche reindirizzare le risorse verso il premio disaccoppiato o per la misura “investimenti”, anche prevedendo l’acquisto o l’impiego di concentratori parziali, onde proiettare le imprese italiane (singole o cooperative), che diversamente dalle francesi il saccarosio potranno solo usarlo nel caffè, a dopo lo stop degli aiuti ai mosti già fissato dalla CE per il 2012.
BASTA CON L’ESPROPRIAZIONE DEI SOTTOPRODOTT I
L’eliminazione del prezzo minimo dei sottoprodotti non giustifica più il mantenimento dell’obbligo di distillazione di vinacce e fecce. Le cantine dovranno d’ora innanzi accollarsi ulteriori oneri per rispettare il pressante obbligo di consegna, quando paradossalmente, non trovano distillerie vicine che possono lavorare direttamente i prodotti e sono costrette ad accollarsi spese di raccolta e spedizione verso altre strutture, distanti centinaia di chilometri:insostenibile. Coldiretti è dunque favorevole al mantenimento delle prestazioni viniche, ma fortemente contraria all’obbligo di consegna alle distillerie. Bisogna consentire utilizzi alternativi e le risorse devono essere destinate ai produttori, non alle distillerie.
PROMOZIONE SÌ, MA…
Per la promozione all’Italia sono assegnati, al primo anno, 7 milioni di Euro, che crescono fino a102 milioni nel 2012. Le Regioni avranno una parte del budget da gestire autonomamente e potranno decidere le linee d’intervento, se includere o no i vini da tavola e se non consentire aiuti ai marchi privati. Coldiretti propone di riservare aiuti solo ai marchi territoriali come le DOC/G, escludendo i vini da tavola.
TOGLIAMO LE ZAVORRE BUROCRATICHE E FACILITIAMO LE VENDITE
Coldiretti chiede di rivedere gli attuali, spesso obsoleti,vincoli e limiti per le vendite sul territorio nazionale e per quelle intracomunitarie. Per queste ultime riconsiderare taluni livelli di applicazione d’accisa .Pur mantenendo le imposizioni fiscali permettere le cessioni tra azienda e consumatore finale nei Paesi Comunitari esemplificare il pesante e confuso iter burocratico oggi vigente. Se dovessimo elencare gli adempimenti che si frappongono dall’impianto del vigneto alla bottiglia sullo scaffale dell’enoteca o sul tavolo del ristorante, rischieremo di perderci e di dimenticarne sicuramente qualcuno. Dall’introduzione dell’informatica si attendevano facilitazioni, invece la carta è rimasta quella di prima, quando non è aumentata ed in più si sono aggiunti i computer. Quando la nuova tecnologia viene applicata sotto la lente deformante della burocrazia non apporta quei vantaggi che le sono connaturali, anzi aggiunge difficoltà operative. “Semplificare” è necessario quanto doveroso, condividendone fino in fondo il vero principio, che anticamente significava “senza artificio”, “senza malizia”.Ci fermiamo qui per necessità di sintesi.
Come vedi, caro socio la Tua Organizzazione è indirizzata verso obiettivi in modo totalmente indipendente, libera da condizionamenti di natura politica o economica e senza altri interessi (cosa che non tutte le realtà organizzate possono dimostrare e vantare), se non quelli dovuti alla consapevole responsabilità di dover rappresentare un’ampia base di produttori. Con determinazione stiamo sostenendo le ragioni sopra illustrate presso le sedi istituzionali italiane ed europee ed attendiamo che vengano ascoltate ed accolte. In caso contrario siamo pronti a cambiare l’approccio, non escludendo la mobilitazione dei produttori. Contiamo allora sulla Tua condivisione degli obiettivi fin qui rappresentati e sul Tuo sostegno dei medesimi nei momenti di confronto ed i discussione ai quali potrai partecipare. Rivolgiti agli uffici Coldiretti per ogni necessità di chiarimento o per segnalare Tue eventuali proposte, sempre utili e gradite.

Un cordiale saluto.

Il Presidente
Marcello Gatto

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi