3 Agosto 2023
Vendemmia 2023 alle porte, alta qualità con l’incognita meteo

Le previsioni di raccolta delle uve sulle colline della Granda sono di una quantità allineata alle annate normali e di una qualità tra il buono e l’ottimo. Lo rende noto Coldiretti Cuneo alla vigilia della vendemmia 2023 che, sebbene in anticipo come accade da diversi anni a questa parte, è attesa con un ritardo di circa 7-10 giorni rispetto all’eccezionale precocità del 2022.

Le piogge cadute fra maggio e giugno – spiegano i tecnici di Coldiretti Cuneo – hanno interrotto una lunghissima fase di siccità estrema e scongiurato il rischio di vedere compromessa la produzione e di assistere alla moria dei vigneti collocati su terreni sabbiosi, in alta collina e con esposizione a sud, favorendo le condizioni per un’ottima produzione. Nonostante la violenta ed estesa grandinata del 6 luglio scorso, la ripresa vegetativa nei vigneti su cui la tempesta si è abbattuta – riferiscono i tecnici Coldiretti – è stata immediata e consente un’evoluzione positiva per i grappoli risparmiati.

I primi ad essere staccati, dopo Ferragosto – rileva Coldiretti Cuneo – saranno i grappoli delle uve Pinot e Chardonnay da spumante in Bassa Langa, mentre in Alta Langa per lo spumante omonimo DOCG si attenderà qualche giorno in più. Sarà poi la volta delle uve Moscato, Chardonnay e Arneis. Per le tipologie a bacca rossa, molto dipenderà dalle temperature e dalle possibili ulteriori piogge, ma si attende il Dolcetto dopo la metà di settembre, poi la Barbera e ad inizio ottobre il Nebbiolo.

Questo il calendario di massima delle raccolte di un comparto che in Provincia di Cuneo – ricorda la Coldiretti – conta 6.500 imprese, 16.800 ettari di superficie vitata e una produzione di quasi 1 milione di ettolitri, pari a circa 100 milioni di bottiglie all’anno, perlopiù a marchio DOC o DOCG.

La conduzione del vigneto necessariamente si sta adeguando ai mutamenti di clima e di mercato e il team dei tecnici Coldiretti consiglia di adottare protocolli come The Green Experience, nell’indirizzo della sostenibilità economica e ambientale basati su inerbimento, lavorazioni leggere, impostazioni ed esposizioni adeguate, operazioni colturali, ecc. Anche l’innovazione tecnologica – come emerso chiaramente nella giornata dimostrativa che Coldiretti ha organizzato ad Alba a fine maggio – è di grande aiuto per agevolare i lavori, ridurre l’impatto ambientale e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

A tal proposito, evidenzia il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, “a fronte di periodi siccitosi sempre più prolungati si rende necessario prevedere la raccolta e conservazione dell’acqua con invasi collettivi e aziendali, per poi immetterla in sistemi di irrigazione per interventi di soccorso. Abbiamo chiesto e ottenuto in Regione la modifica delle disposizioni che vietavano gli impianti fissi”.

Ma non solo. “La frequenza sempre più elevata di eventi estremi come trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate spinge i nostri produttori a riconsiderare l’opportunità di attivare difese passive come l’assicurazione da eventi calamitosi o attive come le reti che, oltre a salvare l’economia dell’impresa, preservano i grappoli necessari a produrre quelle eccellenze che tutto il mondo apprezza. La misura specifica attesa per finanziare l’acquisto e l’installazione delle reti va nella direzione auspicata” spiega il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.

Se l’annata è complicata sul fronte del clima, altrettanto lo è sotto il profilo economico data la congiuntura incerta e l’aumento dei prezzi dovuto all’inflazione, cui si sommano dinamiche speculative. “Alla luce di tali difficoltà – dichiara il Presidente Nada – è importante che i produttori vitivinicoli contrattino i prezzi delle uve all’atto del conferimento anziché attendere la fine della campagna”.

L’invito di Coldiretti ai produttori, dunque, è di concordare il prezzo prima o durante la vendemmia, anziché accettare contratti con saldo da definirsi in base alle indicazioni statistiche di fine campagna che, per quanto precise e oggettive, si basano su un valore mediato e rischiano di non dare il giusto riconoscimento alla qualità delle singole partite di uve. I soli produttori non interessati alla contrattazione diretta – specifica Coldiretti – sono i soci delle cantine cooperative, che determinano il saldo ai conferenti sulla base dell’esito più o meno performante delle operazioni interne e quindi del risultato di bilancio.

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