“Coldiretti” e “Scuola Enologica” di Alba presenteranno giovedì 10 febbraio alle ore 17.00, presso i locali dell’Istituto Umberto I, in Corso Enotria 2, i risultati scaturiti dalla collaborazione pluriennale, finalizzata ad assicurare alle imprese vitivinicole informazioni tecniche e normativo/economiche sempre aggiornate. Produrre a costi locali e vendere ai prezzi che si confrontano con la “mondializzazione” è impresa difficile che ci richiede di puntare sempre di più al valore aggiunto peculiare del territorio, a valorizzare il prodotto e, quando possibile, a contenere i costi.
La Scuola Enologica, che dal 1881 forma tecnici, la cui preparazione è riconosciuta in tutto il mondo, ha raccolto positivamente l’invito di Coldiretti a sviluppare attività di test sulla possibilità di introdurre la raccolta meccanizzata anche nei vigneti declivi e non sistemati per questa finalità, oltre che sul reimpiego aziendale dei sottoprodotti della vinificazione, il cui smaltimento diventava sempre più problematico.
Saranno divulgati i risultati sotto il profilo tecnico, economico ed organolettico (presi in esame i parametri costitutivi e della qualità del vino ottenuto), a due anni dalla vendemmia, dopo che si è seguito un protocollo di vinificazione e conservazione utile a far emergere differenze e criticità tra la raccolta manuale e quella realizzata con la vendemmiatrice meccanica.
“L’obiettivo è fornire ai produttori un riferimento utile per orientare possibili scelte future, pur con tutti i se ed i ma, che dovranno essere attentamente considerati – afferma Federico Vacca, vice presidente Coldiretti provinciale e presidente Zona Coldiretti di Alba -. Ricordiamo tuttavia che non sono trascorsi molti anni da quando la raccolta delle nocciole avveniva solo manualmente e i pionieri della meccanizzazione erano visti con diffidenza e talvolta anche derisi. Oggi quasi l’intera produzione delle nostre colline viene raccolta a macchina”.
“Secondo tema dell’incontro sarà la destinazione dei sottoprodotti della vinificazione e delle acque reflue al reimpiego diretto in azienda, operazione che Coldiretti ha proposto e sostenuto in questi anni, fino ad ottenerla. Importante agevolazione per le aziende agricole, ma azione che permette di limitare l’impatto ambientale ed ottimizzare e risparmiare una risorsa importante quale l’acqua – informa Fabrizio Rapallino, responsabile settore vitivinicolo di Coldiretti, organizzatore del convegno - . Con l’introduzione della nuova OCM (2009) la problematica relativa alla collocazione dei sottoprodotti ha avuto una svolta in negativo per le piccole e medie imprese, poiché è stato eliminato l’intervento a sostegno della consegna alle distillerie, con gli immediati effetti sull’aumento dei costi e le difficoltà di ritiro connesse”.
“Grazie alla prova in corso con la Scuola si può sostenere in modo inconfutabile, smentendo le posizioni contrarie, che le suddette destinazioni hanno piena compatibilità ambientale e non cagionano problemi alla coltura o alterano la qualità. Anzi, tramite lo spandimento nei vigneti, si ottiene una fertilizzazione con sostanze organiche naturali. Una sorta di restituzione parziale ciclica al terreno e poi di conseguenza alla pianta, di sostanze nutritive e ammendanti utili, dapprima sottratte con la raccolta dei grappoli”, sostiene Cesare Gilli, segretario Zona Coldiretti Alba e Cortemilia.
E per finire, l’incontro sarà utile occasione per trasmettere ai viticoltori le indicazioni della Regione Piemonte – Settore Fitosanitario, indispensabili per ostacolare il cammino devastante della Flavescenza dorata (malattia che ha già arrecato ingenti danni e che ha presentato una recrudescenza nell’ultimo anno), partendo dall’impegno che ogni singola azienda viticola deve avere per preservare la coltura e i suoi interessi.
1 Febbraio 2011
TRADIZIONE ED INNOVAZIONE IN VITICOLTURA