23 Marzo 2020
Speculazioni sul latte: stop al prodotto straniero, occorre puntare sul Made in Cuneo

Con i supermercati presi d’assalto a causa dell’emergenza Coronavirus e le buone vendite registrate per i prodotti lattiero-caseari, è inaccettabile che alcuni caseifici stiano comunicando l’abbassamento del prezzo pagato agli allevatori. Lo rileva Coldiretti, che ha chiesto l’intervento della Regione Piemonte a tutela delle aziende agricole del comparto, 1.200 in Provincia di Cuneo che ogni anno producono 6 milioni di quintali di latte e quasi 30 formaggi, di cui 5 a denominazione di origine protetta.

“Al Presidente Cirio e all’Assessore Protopapa – dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – abbiamo chiesto di attivarsi al più presto presso i Ministeri dell’Agricoltura e della Sanità per conoscere i dati delle importazioni di latte dall’estero poiché è assurdo che, in questo delicato momento, ci siano industrie piemontesi che continuano ad importare latte anziché valorizzare la produzione del nostro territorio”.

“Tali aziende agroindustriali – prosegue Moncalvo – non dovranno accedere ad eventuali aiuti, regionali e non, destinati alla filiera lattiero-casearia. Si tratta di correttezza e trasparenza nei confronti dei nostri allevatori che stanno continuando a garantire, nonostante le difficoltà, la produzione”.

Coldiretti denuncia le speculazioni e le storture in atto a sostegno delle imprese che, insieme alle loro famiglie, stanno vivendo una fase storica così drammatica, e a tutela del Made in Italy: l’appello #MangiaItaliano lanciato da Coldiretti va messo in pratica, mai come ora, con atti concreti da parte della grande distribuzione.

Sull’intero territorio nazionale Coldiretti ha attivato la casella di posta elettronica sos.speculatoricoranavirus@coldiretti.it per raccogliere informazioni e segnalazioni sulla base delle quali agire a livello giudiziario, se non verranno fornite adeguate motivazioni.

Si è anche attivato il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con la casella di posta coronavirus.merci@esteri.it dove segnalare restrizioni e discriminazioni verso i prodotti italiani.

Se necessario, Coldiretti chiederà l’intervento della Guardia di Finanza e l’esclusione dei responsabili di comportamenti scorretti da qualsiasi forma di indennizzo economico che il Governo metterà in campo per affrontare l’emergenza Coronavirus.

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