16 Settembre 2010
SIGLATO ACCORDO DI FILIERA PER IL GAVI DOCG

 
Per il Gavi Docg, uno dei vini che costituiscono l’eccellenza del territorio piemontese, è finalmente stato trovato un accordo tra la parte agricola e quella industriale.
La Commissione, insediatasi la settimana scorsa, ha visto ieri sera concludersi la trattativa.
La riunione si è svolta in Regione alla presenza dell’assessore Claudio Sacchetto e dopo aver dibattuto sul prezzo e sulle rese, le parti sono giunte ad un accordo che fosse soddisfacente per tutti.
Ecco quanto è stato approvato:
per la vendemmia 2010, il compenso minino delle uve Cortese bianco destinate alla Docg Gavi è stabilito in euro 610,00 a tonnellata più IVA,  mentre per le uve destinate alla Docg Gavi del Comune di Gavi il compenso minimo è fissato a euro 800,00 a tonnellata più IVA.
Il compenso minimo per entrambe le tipologie è comprensivo della trattenuta pari a 20 euro/tonnellata per la creazione di un fondo specifico per gli interventi a sostegno della Docg Gavi, gestito dal Consorzio di Tutela del Gavi in concertazione con le Organizzazioni Professionali Agricole.
Il compenso delle uve Cortese bianco destinate a D.O.C. Piemonte Cortese, per il 2010 è fissato in euro 0,3/kg più IVA.
Per la parte agricola, l'Accordo di filiera per il Gavi Docg presenta sostanziali punti di interesse: l’uno conseguenza dell’altro, così riassumibili.
Le parti salienti sono così riassumibili:

·         si tratta del primo accordo sulle uve Gavi Docg;
·         con esso vengono regolamentate le produzioni;
·         viene data maggiore stabilità per il mondo del vino Gavi Docg.

Commenta Maurizio Soave membro di giunta della Coldiretti Piemontese con delega al settore vitivinicolo del presidente Paolo Rovellotti: “Come Coldiretti Piemonte ci possiamo ritenere soddisfatti in quanto, per la prima volta, è stato raggiunto un accordo sulla Docg Gavi che rappresenta un’eccellenza del nostro territorio. Le nostre imprese avrebbero voluto ottenere un prezzo superiore in quanto i costi di produzione sono sempre più elevati, ma dobbiamo considerare questo accordo come un investimento per il futuro”.

Torino, 16 settembre 2010

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