22 Marzo 2021
Siccità: poca acqua per la partenza delle semine

Il più grande fiume italiano, il Po è in secca e oggi, presenta lo stesso livello idrometrico della scorsa estate ad inizio agosto per effetto della lunga assenza di precipitazioni. Un allarme siccità al Nord proprio all’inizio della primavera quando le coltivazioni hanno bisogno di acqua per crescere.
È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua (World Water Day) del 22 marzo, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992.
“Si tratta della conferma dei cambiamenti climatici in atto – sottolinea Roberto Moncalvo, Delegato Confederale Coldiretti Cuneo – che hanno cambiato soprattutto la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni, come dimostra la forte ondata di maltempo in atto nel meridione mentre al nord continua a splendere il sole, anche se le temperature sono scese. La sofferenza idrica al nord mette a rischio le operazioni di semina delle principali coltivazioni come il mais e la soia oltre al fatto che la mancanza di acqua a fine inverno preoccupa l’agricoltura poiché le riserve idriche sono necessarie per i prossimi mesi quando le colture ne avranno bisogno per crescere. Un fenomeno che si ripete nel tempo come conferma il fatto che in Italia mancano 5 miliardi di metri cubi di acqua rispetto a 50 anni fa, come rilevato dall'Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi)”.
Nonostante i cambiamenti climatici l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto.
“A livello nazionale – prosegue Moncalvo – abbiamo elaborato e proposto un progetto concreto immediatamente cantierabile per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie, con l’attenzione massima verso l’ambiente e con lo scopo di generare nuove opportunità lavorative. Si tratta di un’esigenza resa necessaria dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua. Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e prevedere adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030”.
“Il progetto – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – che vede la Provincia di Cuneo come protagonista per via della conformazione del suo territorio fortemente vocato a questo tipo di interventi, prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto complessivo e ottimizzare i risultati finali.”

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