25 Agosto 2021
Siccità: a rischio il 40% delle produzioni estive

Il caldo e la prolungata mancanza di pioggia stanno seccando la terra. È SOS siccità: lo rileva il monitoraggio della Coldiretti sugli effetti di una estate bollente che ha causato, a livello nazionale, danni di oltre 1 miliardo nelle campagne favorendo anche il diffondersi degli insetti dannosi per le coltivazioni come la cimice asiatica. A patirne, soprattutto, il comparto cerealicolo e quello zootecnico in difficoltà per mancanza di foraggi. Nel cuneese i fiumi ed i torrenti hanno tra il 35 e il 65% d’acqua in meno rispetto alle medie storiche degli anni precedenti e negli ultimi giorni la portata è calata di un ulteriore 20% per mancanza di piogge: ad Alba manca oltre un metro d’acqua nel Tanaro, il Varaita a Rossana ha dimezzato la portata e a Polonghera si registrano appena 5 metri cubi d’acqua al secondo. Nello Stura di Demonte, a Gaiola, scorre il 45% in meno dell’acqua che di solito veniva misurata in questo periodo, mentre a Farigliano manca un terzo della portata nel Tanaro.
“Con lo sconvolgimento climatico in atto – evidenzia Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – si passa dal forte maltempo con rovesci disastrosi a carattere di nubifragi e trombe d’aria a periodi di siccità tanto che ora è a rischio il 40% della produzione estiva totale. Nei primi sei mesi dell’anno in Provincia di Cuneo è caduta una media di 320 millimetri d’acqua, contro i 650 registrati solitamente. Ma solo l’11% dell’acqua viene trattenuta per l’utilizzo durante l’estate. Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie, Coldiretti è pronta a mettere in atto un tavolo di lavoro su un progetto concreto nel PNRR per un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici, caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto potrà prevedere la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di costruire, senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale, laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione”.
“In questo momento il mais – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – avrebbe necessità di molta acqua per completare la crescita. Nell’area che va da Busca e Cuneo al Fossanese il calo di resa è superiore al 30%. Il comparto zootecnico, già colpito dalle speculazioni sulle materie prime degli ultimi mesi, risente invece la mancanza di foraggio e si trova nella necessità di acquistarlo pagandolo un prezzo più alto di quello che solitamente ha il mercato”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi