21 Febbraio 2009
SERGIO MARINI ALLA GUIDA DELLA COLDIRETTI PER I PROSSIMI 4 ANNI

La crisi economica determinata dall’esplosione dell’economia di carta che ha generato una ricchezza fittizia, ridà centralità all’agricoltura, prima generatrice dell’economia reale”.
Questo quanto dichiarato dal presidente della Coldiretti Sergio Marini nella sua relazione all’assemblea elettiva che venerdì 30 gennaio lo ha rieletto presidente per i prossimi quattro anni.
Laureato in agraria con il massimo dei voti, Marini conduce un’impresa florovivaistica in serra, con piante ornamentali e seminativi in Umbria. Coniugato, due figli di 17 e 12 anni, ha assunto il primo incarico in Coldiretti nel1984 come Delegato provinciale del movimento giovanile di Terni. Dal 1997 al 2008 è stato presidente di Coldiretti Umbria, dal 2001 sino al 2007 Vicepresidente Nazionale e dal 9 febbraio 2007 Presidente nazionale.
Il V presidente della storia della Coldiretti continuerà, dunque,a guidare una forza sociale che rappresenta le imprese agricole radicata sul territorio con 19 Federazioni regionali, 97 Federazioni provinciali e interprovinciali, oltre 724 uffici di zona e 5.668 sezioni periferiche che sono il riferimento della maggioranza assoluta delle imprese agricole italiane.
Nel corso della relazione, improntata ad un realistico e necessario ottimismo pur nella consapevolezza delle difficoltà delle aziende agricole, Marini ha illustrato il suo programma peri prossimi quattro anni che sarà incentrato sulla costruzione di una filiera tutta italiana e tutta agricola, affinchè “gli agricoltori non siano mezzadri dell’industria o peggio si trasformino in mezzadri della grande distribuzione”.
“Sarà questo – ha spiegato il presidente Coldiretti – il cuore della seconda fase della rigenerazione, confermando la necessità di rinvigorire il progetto ‘Campagna Amica’ attraverso il quale passa il patto con il consumatore, vero asse della politica della Coldiretti”.
“Tutto il percorso della confederazione – ha sottolineato Marini – è orientato a salvaguardare i redditi degli associati e a garantire loro prezzi remunerativi delle produzioni.
Secondo il presidente della Coldiretti la causa dei prezzi agricoli bassi non è la crisi, per quanto drammatica, ma lo scarso potere contrattuale degli agricoltori all’interno della filiera.
“Proprio per questa ragione la Coldiretti – ha annunciato – lavora a riorganizzare le filiere investendo su consorzi agrari e cooperative, soprattutto al sud”.
Marini ha annunciato che il 20 marzo la confederazione riunirà al Palalottomatica di Roma la dirigenza delle cooperative aderenti a CoopColdiretti, di tutti i consorzi agrari aderenti ad Assocap, di tutte le associazioni ‘i mercati di campagna amica’.
“Per realizzare questo programma – ha asserito il presidente della Coldiretti – contiamo di avere vicino la politica, con rispetto reciproco, ma in un percorso condiviso che vada oltre gli interessi di categoria”.
Ha poi ha avvertito il governo:“se si trovano soldi per auto si trovano anche per fondo di solidarietà, oneri sociali, ici e crisi di mercato”
Anche per quanto riguarda il decreto legge sulle quote latte Marini ha reso noto che eventuali decisioni del governo non gradite alla confederazione saranno oggetto di una battaglia parlamentare.
Il presidente della Coldiretti ha ampiamente parlato di questioni internazionali dichiarando di apprezzare molto l’impostazione di politica agraria del presidente degli Stati Uniti Barack Obama perché incentrata sull’indicazione di origine, sui sistemi agroalimentari regionali,sulle energie rinnovabili, sui microprogetti.
“Se dunque, anche gli USA sono su questa strada – ha ironizzato Marini – vuol dire che il nostro progetto, molto simile a quello dell’ amministrazione americana, non è poi così da deridere. In vista del G8 che si terrà alla Maddalena e di quello agricolo promosso dal ministro Luca Zaia”.

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