I cibi e le bevande straniere sono otto volte più pericolosi di quelli Made in Italy con il numero di prodotti agroalimentari provenienti dall’estero con residui chimici irregolari che è stato pari al 5,6% rispetto ad appena lo 0,7% di quelli di provenienza nazionale.
E’ quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio Coldiretti sul Rapporto annuale dell’Efsa in vista della giornata della sicurezza alimentare del 7 giugno.
L’indagine ha riguardato migliaia di alimenti di uso comune come frutta e verdura, olio, vino, cereali, baby food e altri prodotti campionati sul territorio nazionale. Nel dettaglio l’analisi ha campionato 10.596 prodotti come frutta e verdura (54,2%), a base di cereali (14,8%), olio e vino (10,4%), baby food (0,9%) e altri prodotti (19,7%).
9813 campioni hanno riguardato prodotti di origine nazionale per il quali si è registrato appena lo 0,7% di anomalie mentre tra i 783 prodotti di provenienza estera ben il 5,6% è risultato fuori regola.
“Da qui la richiesta di Coldiretti di affermare in Europa il principio di reciprocità, ovvero stesse regole uguali per tutte a partire dai fattori di produzione, e di trasparenza ai consumatori, con l’introduzione dell’etichettatura obbligatoria dell’origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nella Ue. Sono tante le sfide che ci troviamo di fronte a cominciare dalla difesa del lavoro e del reddito delle imprese agricole, anche attraverso la giusta redistribuzione del valore lungo la filiera. Coldiretti è assolutamente favorevole agli scambi internazionali e punta a una continua crescita delle esportazioni, tuttavia, mentre le nostre aziende sono tenute a rispettare rigorosi obblighi quando esportano, non si comprende perché l’Europa non applichi gli stessi criteri”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Per questo continua sul territorio la petizione per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori. Ricordiamo che si può firmare nei mercati contadini di Campagna Amica, negli agriturismi Terranostra e in tutte le sedi territoriali ed anche via web, con la possibilità di sottoscrivere la petizione in maniera digitale: basta collegarsi al sito https://eci.ec.europa.eu/049/public/#/screen/home e selezionare il proprio Paese di cittadinanza nel menu a tendina in giallo a sinistra. Si potrà quindi scegliere se compilare il modulo inserendo i propri dati con numero della carta d’identità o del passaporto oppure accedere direttamente con lo spid.
“In questo modo si potrà sostenere la richiesta di rendere esplicite e chiare le indicazioni dell’origine di provenienza per tutti i prodotti che entrano nel mercato comune ma anche che siano rispettati gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno a tutela della salute dei cittadini consumatori e del pianeta – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Un modo per porre fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per tricolori grazie alla norma del codice doganale sull’origine dei cibi che consente l’italianizzazione grazie a trasformazioni anche minime”.
La tracciabilità per avere un carrello della spesa completamente “trasparente” è una delle battaglie storiche e identitarie della Coldiretti, battaglie che nel corso degli ultimi 80 anni hanno cambiato il volto dell’agricoltura italiana, riportandola al centro della società e restituendo dignità al lavoro nei campi: una svolta alla quale è seguita all’inizio del 2000 la Legge di Orientamento, che ha rivoluzionato il settore, rendendo possibile un ventaglio di attività che vanno dall’agriturismo all’agricoltura sociale fino alla vendita diretta e la produzione di energia.
Un impegno anche a difesa della Dieta Mediterranea che rappresenta molto più di un semplice regime alimentare: è un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola. Per questo è importante difenderla e privilegiare i prodotti del territorio che si possono trovare nelle piazze della provincia nei mercati di Campagna Amica o al Mercato Coperto di via Guasco ad Alessandria che, a fine mese, si prepara a festeggiare il suo sesto compleanno.