La riunione richiesta da Coldiretti all’amministrazione Provinciale per affrontare la problematica connessa all’eccessiva presenza di ghiri, nei noccioleti in particolare, si è svolta mercoledì 9 febbraio alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni locali: dalla Provincia alle Comunità Montane, agli A.T.C. (Ambiti territoriali di Caccia). Erano presenti anche i funzionari della Regione Piemonte, un rappresentante dell’I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e alcuni del Ce.Ri.Ge.Fa.S. (Centro Ricerche sulla Gestione della Fauna Selvatica).
Le conclusioni dell’incontro hanno evidenziato come la prevenzione, da sola, non sia più sufficiente, in quanto il fenomeno è ormai divenuto incontrollabile. La presenza dei ghiri ha superato ogni limite. Se a questo poi aggiungiamo che il problema riguarda una superficie molto estesa circa sette, ottomila ettari in terra di Langa, contraddistinta da una forte parcellizzazione, ecco che è indispensabile passare alla fase di contenimento della specie.
Di qui, l’impegno del Ce.Ri.Ge.Fa.S. ad elaborare entro maggio 2011 un progetto per avviare la cattura dei ghiri con la collaborazione diretta degli agricoltori. Da parte di I.S.P.R.A., il cui rappresentante si è reso conto di una problematica forse non ancora percepita totalmente dall’Istituto che autorizza i piani di contenimento, è stata annunciata la volontà di valutare positivamente il piano di contenimento a carattere locale, che vedrà il Ce.Ri.Ge.Fa.S. e l’amministrazione provinciale quali garanti del rispetto delle disposizioni di legge.
Per Coldiretti, era presente all’incontro il presidente Marcello Gatto, il vice direttore Lauro Pelazza, il segretario Zona di Alba e Cortemilia, Cesare Gilli, insieme ai rappresentanti del Comitato Spontaneo, i corilicoltori Giuseppe Molinari e Giuseppe Robaldo, i quali hanno contribuito con i loro interventi a fare comprendere la gravità della questione.
Al termine dell’incontro, il presidente provinciale di Coldiretti, Marcello Gatto ha commentato: “L’Alta Langa ripone nella coltivazione della nocciola il presente e il futuro di tante imprese agricole. Il tempestivo varo di un piano di contenimento è indispensabile. Confidiamo, visto il costruttivo approccio di oggi e gli impegni assunti dall’assessore provinciale Stefano Isaia, di trovare al più presto risposte concrete al problema”.
“La situazione è degenerata, aggiunge Cesare Gilli, ma da parte degli agricoltori, nonostante siano provati dai crescenti danni alla loro attività, ci sarà il massimo impegno al piano di contenimento, per garantire la sopravvivenza dell’attività corilicola”.
11 Febbraio 2011
PIANO DI CONTENIMENTO GHIRI: COLDIRETTI OTTIENE L’IMPEGNO DELLA PROVINCIA