3 Giugno 2020
Paradosso agriturismi: devono tutti rientrare nei bonus previsti dalla Regione

Prima l’annuncio della Regione, risalente al 2 maggio scorso, che gli agriturismi avrebbero percepito un bonus a fondo perduto di 2.500 euro, al pari delle altre strutture della ristorazione, poi la linea di intervento lanciata ieri in occasione del “Riparti Piemonte”, destinata alle strutture che fanno attività di ricettività e declinata con formulazioni diverse a seconda della tipologia di attività. Due tipologie di intervento che hanno generato anomalie e discrepanze per i diversi meccanismi di individuazione dei beneficiari, che Coldiretti ha rilevato sin da subito, sollecitando chi di dovere alle dovute verifiche per mantenere gli impegni annunciati.
Molte strutture agrituristiche piemontesi, oltre 300 secondo i calcoli di Coldiretti, rischiano di rimanere escluse da entrambi gli interventi. Nel Bonus ristorazione, infatti, l’errore della Regione sta nell’aver individuato i beneficiari tramite il codice Ateco (codice di iscrizione al Registro Imprese) principale anche per le imprese agrituristiche: procedura impossibile – evidenzia Coldiretti Cuneo – poiché l’attività principale è, e deve essere, quella agricola e qualsiasi formula diversa non può rappresentare aziende agrituristiche vere.
“Forse il Governatore Cirio – commenta il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, Roberto Moncalvo – non era ben informato del fatto che gli agriturismi, quelli che rispettano le regole, sono innanzitutto imprese agricole, perché l’attività agrituristica è secondaria e connessa alla produzione agricola, ma non per questo meno importante. Anzi è grazie a questo inscindibile collegamento che in molte aree è anche possibile fornire servizi che assumono una valenza sociale e di tutela agro-ambientale”.
“Proprio a tutela di tutti i nostri agriturismi e non solo, che stanno pagando una crisi gravissima con perdite fino al 100% a causa del lockdown – spiega Moncalvo – non abbiamo ritenuto opportuno firmare, per ora, il Piano di rilancio del turismo piemontese nella presentazione di ieri a Venaria Reale, al contrario di altre Organizzazioni che hanno fatto proclami per poi sottoscriverlo ugualmente: crediamo che ci debba essere un equilibrio tra strutture che, pur appartenendo a settori economici diversi, offrono i medesimi servizi ed attendiamo un chiarimento da parte della Regione in merito alle scelte effettuate e i relativi importi”.
Gli agriturismi valorizzano al 100% il Made in Cuneo, sia a tavola sia a livello di promozione del nostro territorio, motivo per cui andrebbero maggiormente sostenuti con misure ad hoc per consentire una vera ripartenza nella Fase 2. “Per questo non abbiamo nessuna intenzione di lasciar perdere la partita ed, anzi, abbiamo chiesto un confronto, nei primi giorni della prossima settimana, per verificare i dati e dialogare con l’Assessorato al Turismo al fine di trovare una concreta soluzione alla situazione paradossale venutasi a creare”, conclude Moncalvo.

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