27 Dicembre 2008
PAOLO ROVELLOTTI ELETTO PRESIDENTE COLDIRETTI PIEMONTE

L’assemblea generale elettiva di Coldiretti Piemonte, cui hanno partecipato circa 60 dirigenti delegati delle federazioni provinciali, in rappresentanza delle oltre 85 mila imprese agricole ha eletto Paolo Rovellotti presidente della Federazione Coldiretti piemontese.
La Coldiretti del Piemonte si pone tra le prime in Italia sia per il numero di associati che per il PIL agricolo detenuto dalle stesse.
Nell’intervento che è seguito all’elezione, Rovellotti ha immediatamente ringraziato il presidente uscente Giorgio Ferrero, per i sette anni di mandato vissuti con grande impegno e dedizione. Come si ricorderà, infatti, Ferrero era presidente della Coldiretti piemontese sin dai primi mesi del 2002.
Il nuovo presidente regionale ha poi evidenziato che l’attuale momento crisi economica può incidere negativamente sulle imprese agricole se non verranno attuate politiche di vera valorizzazione e di distinzione del prodotto, al fine di accelerare lo scivolamento a valle della filiera in tutte le forme possibili di identità.
Rovellotti ha poi ripreso i dati diffusi dal presidente nazionale relativi alla perdita del potere economico della produzione. Infatti, se fino a qualche anno fa l’agricoltore percepiva il 25% del prezzo finale del prodotto agricolo da lui coltivato o allevato, oggi tale percentuale si è abbassata al 17%.
Il periodo attuale è contraddistinto dal dibattito sulla gestione dell’aumento produttivo delle quote latte ottenuto dall’Unione Europea.
Il Piemonte, terza regione italiana per la quantità di latte prodotto, farà fino in fondo la sua parte sia nei confronti della Regione che del Ministero, per porre fine ad una questione che dura da oltre vent’anni, senza colpi di spugna e senza penalizzare i produttori che hanno rispettato, pur non condividendoli appieno, le leggi e i regolamenti europei.
Per quanto concerne la vicenda collegata alle carni suine alla diossina provenienti dall’Irlanda e la crisi del settore zootecnico da carne, si ritiene possano essere superate solo se anche l’industria di trasformazione adotterà l’etichettatura e l’indicazione dell’origine. Soprattutto in questo momento di difficoltà del settore è indispensabile tutelare il patrimonio produttivo che in Piemonte vede quasi un milione di suini ed altrettante vacche da latte e da carne.
Rovellotti ha poi ricordato che Coldiretti vuole essere il partner dell’imprenditore agricolo ma non solo; attraverso il progetto della Fondazione Campagna Amica, che in Piemonte associa 45 mila persone, si intende continuare a costruire quel rapporto fiduciario con i consumatori e le loro associazioni.
Di qui l’ulteriore sviluppo dei Mercati di Campagna Amica, della filiera coni Consorzi Agrari, ed un nuovo orientamento della cooperazione verso le imprese agricole, allontanando le stesse dalla politica industriale che tende a fagocitarne il ruolo.
Allo sviluppo di questa politica sindacale sono chiamati a concorrere, sempre secondo Rovellotti, i movimenti interni (Giovani Impresa, Donne Impresa, Federpensionati) nonché le associazioni di settore come Terranostra che vive una fase di rilancio sia a livello regionale che nazionale. Rovellotti ha poi concluso lanciando la costituzione di gruppi di lavoro regionali per affrontare meglio le difficoltà e le progettualità di settore, affermando che attuerà, nell’ambito della giunta della Coldiretti del Piemonte, l’assegnazione di deleghe specifiche.
Non ci si fermerà però all’organizzazione interna; continueranno infatti ad essere investite molte energie anche sulle nuove logiche di alleanze con i consumatori , alleanze che ad oggi sono già sfociate in un patto nazionale e nella scelta dell’OGM Free per necessità economiche e non ideologiche.
“Per Coldiretti – ha concluso il neopresidente regionale – il futuro sta proprio nell’alleanza con i consumatori, più che in logiche di strategie interassociative che appartengono ormai al passato. Se su questa impostazione anche le altre associazioni agricole vorranno essere della partita, non vi sarà preclusione alcuna”.

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