A partire da quest’anno verranno introdotte numerose ed importanti novità per quanto riguarda la certificazione della Nocciola Piemonte IGP: sostituzione del nome, smarchiatura, modifiche al disciplinare IGP e l’abbinamento esclusivo al nome varietale. Gi Uffici Coldiretti in questi giorni sono pertanto a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie e, per le imprese che volessero, a predisporre la domanda di adesione alla Misura 132. Ha richiesto 2 anni di lavoro, di incontri e relazioni tra i vari enti: è la questione legata alla scelta del nome varietale “Tonda gentile trilobata” che ha sostituito “Tonda Gentile delle Langhe”, emerse che tale denominazione era già presente e depositato in Argentina. Le nuove norme internazionali vigenti in merito alle registrazioni varietali vietavano per questa prassi l’utilizzo di termini con riferimenti geografico. Questo per evitare che nocciole prodotte in paesi lontani e fuori U.E. fossero esportate con il riferimento del nostro territorio andando danneggiare la qualità della nostra produzione regionale senza essere sottoporte a controlli come avviene per la nocciola marchiata “Nocciola Piemonte I.G.P”. La successiva registrazione ed il deposito del nuovo nome e le modifiche del Disciplinare di produzione hanno così consentito l’abbinamento esclusivo del nome varietale “Tonda gentile trilobata” alla denominazione “IGP Nocciola Piemonte”. Nel mese di novembre è stata ottenuta la smarchiatura, norma che consente la commercializzazione della nocciola Piemonte anche senza il marchio IGP, qualora le aziende a fine campagna non siano riuscite a vendere tutta la produzione, permettendo cos’ di collocare più facilmente il prodotto sul mercato. Grazie alla concertazione portata avanti da Coldiretti in questi anni all’interno dei tavoli di filiera, regionali e ministeriali, si è potuti giungere a questo importante strumento di regolamentazione del mercato. No si tratta però di una marcia indietro o di un ridimensionamento della produzione Nocciola Piemonte IGP, poiché la certificazione rimane oggi l’unica via percorribile per le imprese agricole che consenta di distinguere il prodotto sul mercato. Tale dispositivo potrà essere adottato solamente a determinate condizioni, previa autorizzazione del Consorzio di Tutela della Nocciola Piemonte. A fianco della smarchiatura si pone il nuovo piano dei controlli per il prodotto IGP Nocciola Piemonte, giunto in seguito all’approvazione delle modifiche al disciplinare di produzione del 16 dicembre scorso, sempre del Ministero delle Politiche Agricole. Nei giorni scorsi l’INOQ, ente preposto alla certificazione, ha provveduto ad inviare, a tutte le aziende agricole che hanno marchiato I.G.P. la di produzione nel 2009, una lettera in cui illustra le modifiche. Il cambiamento più sostanziale per le aziende agricole riguarda l’attività di controllo che, a partire dalla gestione dell’Elenco Noccioleti, verrà eseguita esclusivamente dall’INOQ. La scadenza per aderire al nuovo sistema di controllo IGP è fissata al 31 marzo per quest’anno ed al 300 giugno per gli anni successivi. Inoltre, venendo a cambiare i requisiti relativi al sesto d’impianto sul Nuovo disciplinare, è prevista la creazione di un nuovo Elenco Noccioleti e che comporterà, per il 2010, l’esecuzione di una verifica ispettiva su tutte le aziende agricole interessate alla produzione di Nocciola Piemonte IGP. L’uniformazione di tali adempimenti ha comprato una revisione del tariffario fin’ora applicato da INOQ, allineato ai maggiori impegni in termini di controllo, che l’organismo di controllo dovrà sostenere, garantendo dall’altra una migliore tracciabilità. L’aumento dei costi di certificazione a carico dei produttori (Quota di registrazione per azienda agricola, comprensivi a di ispezione iniziale e attivazione del “Registro noccioleti”) è stato quantificato, al primo anno, con una quota di 180 euro per noccioleti fino a 1 ettaro, e di 230 euro per quelli oltre 1 ettaro. In tal senso Coldiretti sin da subito si è attivata con forza e continuerà a farlo in futuro come avvenuto per il comparto vitivinicolo, evidenziando che le aziende corilicole devono sostenere costi elevati rispetto a quella che p la remunerazione data dall’attuale situazione del mercato. Le aziende possono comunque al momento sostenere il significativo aumento, aderendo alla Misura 132 del PSR, che prevede il rimborso completo dei costi di certificazione. In tal caso però, sia la richiesta di iscrizione al sistema di controllo che l’adesione alla Misura 132 dovranno essere effettuate entro il 29 gennaio 2010, data di scadenza prevista per la domanda di finanziamento regionale.
18 Gennaio 2010
Nocciola Piemonte IGP: troppo alte le tariffe sui controlli