La convivenza con i lupi si fa sempre più difficile e dopo gli attacchi registrati nelle ultime settimane nelle vallate cuneesi, pastori e Coldiretti chiedono a gran voce nuovi interventi da parte della Regione Piemonte e degli organi competenti.
La tradizionale monticazione degli animali in alpeggio oltre ad essere una risorsa fondamentale per l’economia montana, rappresenta anche un modo per valorizzare il territorio alpino e le tradizioni culturali che lo caratterizzano. Con il ritorno del lupo nel territorio cuneese il lavoro dei pastori è però notevolmente cambiato divenendo sempre più complesso e oneroso e stravolgendo le abitudini di una pratica storica come quella della pastorizia in alta montagna. Non è infatti più possibile lasciare gli animali in alpeggio allo stato brado, impiegando il tempo in tutte le altre attività che caratterizzano il lavoro in montagna, dalla lavorazione del latte alla fienagione. Negli ultimi anni si è infatti reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle da attacchi di lupi e cani randagi poiché recinzioni elettrificate e cani da pastori spesso non sono più sufficienti per scongiurare il pericolo..
Secondo i dati forniti dal “Centro per la conservazione e gestione grandi carnivori” nel corso degli ultimi tre anni la situazione relativa ai danni da attacchi da canide in Piemonte sembra essersi lievemente stabilizzata, ma questo risultato è stato raggiunto esclusivamente grazie agli sforzi fatti dai pastori che operano nelle aree a rischio.
| Attacchi lupo |
Vittime lupo |
Attacchi cane |
Vittime cane |
Attacchi indeterminati |
Vittime indeterminate |
|
| 2007 |
129 |
381 |
8 |
24 |
15 |
33 |
| 2008 |
123 |
344 |
10 |
66 |
10 |
23 |
| 2009* |
51 (e 7 feriti) |
13 (e 5 feriti) |
6 |
* Aggiornamento alla prima settimana di agosto 2009
Nelle ultime settimane però, in particolare dopo l’attacco eclatante a 17 vitelli avvenuto nel mese di luglio in Valle Tanaro, il problema della convivenza tra il grande predatore e la pastorizia è tornato alla ribalta mettendo in luce come gli indennizzi fino ad ora previsti per i danni da attacchi di canidi non siano più sufficienti.
Coldiretti chiede dunque un impegno più concreto a tutti gli organi competenti, degli indennizzi equi che tengano in considerazione anche i danni indotti come la mancata produzione, gli aborti
degli animali provocati dallo stato di stress, le spese legate alla necessità di una maggiore sorveglianza ed alla collaborazione di un aiuto pastore, un maggior impegno nella lotta al randagismo, una maggior celerità nell’erogazione degli indennizzi e una differente assegnazione del punteggio per la regolamentazione del premio di pascolo gestito. Essendo il lupo una specie protetta dalla normativa europea è impensabile programmare eventuali abbattimenti ma viste le difficoltà si rende indispensabile trovare un giusto equilibrio perché questa convivenza forzata tra l’animale e l’uomo non porti all’abbandono della pratica dell’alpeggio. Non sarebbero solo gli allevatori a perderci, ma l’intera comunità poiché i pastori attraverso la loro opera conservano e valorizzano la montagna e le sue tradizioni.
LE RICHIESTE DI COLDIRETTI ALLE ISTITUZIONI
- lotta al randagismo canino
- concessione dell’aiuto pastore
- indennizzi per aborti estivo-autunnali
- indennizzi danni da stress alla mandria
- modifica del regolamento per la concessione degli aiuti per il Pascolo Gestito
UNA PROPOSTA ALLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE
Organizzare, sin dalla prossima estate, turni di volontari che collaborino con i pastori alla sorveglianza di greggi e mandrie.