8 Agosto 2014
L’EMBARGO DELLA RUSSIA, UN’ALTRA TEGOLA SUL GIÀ MARTORIATO MERCATO DELLE PESCHE

Ennesima tegola sul già precario mercato delle pesche. Dopo la chiusura delle frontiere russe,  nella sola mattinata di oggi, sono rientrati presso i magazzini dove hanno caricato ieri le pesche, oltre sessanta camion frigo che non potendo entrare nei paesi dell’Est hanno restituito al mittente circa dodicimila quintali di pesche. 
“Un’altra mazzata ad un settore già fortemente in crisi – dice Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo. I paesi dell’Est rappresentano un mercato in crescita. La chiusura delle frontiere quale ritorsione della Russia nei confronti dell’Europa per i noti problemi con l’Ucraina rappresentano una penalizzazione che incide direttamente sulla provincia di Cuneo”.
Aggiunge Michele Quaglia, presidente Coldiretti Zona Saluzzo: “Con questa ennesima situazione negativa, il ritiro straordinario, già sollecitato la scorsa settimana, per questioni di mercato, è una condizione assolutamente indispensabile per la sopravvivenza del settore, in quanto le nostre imprese ed i magazzini sono allo stremo”.
Coldiretti, già dalla giornata di ieri, aveva manifestato forti preoccupazioni per  i primi effetti della decisione della Russia di limitare o bloccare con decreto anche per un anno le importazioni agricole dai paesi che hanno adottato sanzioni contro Mosca in risposta al conflitto in Ucraina, con una lista di prodotti che comprende carne di manzo e maiale, pollo, pesce e frutti di mare, latte e latticini, frutta e verdura provenienti da Ue, Usa, Norvegia, Australia e Canada, con l’esclusione di alcolici e di prodotti per bambini.

Cuneo, 8 agosto 2014

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