14 Febbraio 2020
Lavoratori della frutta: agricoltura garante di ospitalità e legalità

Di accoglienza dei lavoratori stagionali stranieri, tra problematiche e prospettive di sviluppo, si sta discutendo in queste ore all’Antico Palazzo Comunale di Saluzzo nel seminario “PASsi Avanti” organizzato dal Comune.

Una buona occasione – evidenzia Coldiretti Cuneo – per fare il punto della situazione e rimarcare, da un lato, il contributo determinante che i lavoratori stranieri danno al successo dell’agroalimentare Made in Cuneo nel mondo, dall’altro lato, la grande opportunità di occupazione e integrazione che i nostri imprenditori agricoli offrono a quei lavoratori.

“Non abbiamo mai girato la faccia dall’altra parte di fronte al tema dell’ospitalità di giovani lavoratori stranieri impegnati nella raccolta della frutta – ha dichiarato il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo – e siamo consapevoli che si debbano fare passi in avanti per garantire risposte adeguate alla domanda abitativa”.

“Da parte nostra – ha ricordato Moncalvo – portiamo avanti da sette anni un progetto che ci vede impegnati nell’allestimento di due campi accoglienza a Saluzzo e a Lagnasco che hanno accolto, tra il 2013 e il 2019, circa 700 braccianti di origine africana, tra i 21 e i 53 anni di età. Il 40% di loro ogni anno è ospitato nelle medesime strutture e torna a lavorare presso le stesse aziende, a conferma di una vera e propria fidelizzazione della manodopera stagionale. Intendiamo, pertanto, proseguire anche nel 2020 quest’esperienza e stiamo lavorando per le necessarie autorizzazioni”.

Un impegno, quello di Coldiretti Cuneo, che si pone al fianco e a sostegno delle aziende agricole, già in prima linea sul fronte accoglienza: il 70% dei braccianti extracomunitari trova sistemazione direttamente presso i produttori, che provvedono in autonomia a realizzare alloggi in cui ospitarli, con risorse proprie e senza alcun supporto dalle Istituzioni, pur in un momento di particolare difficoltà per la frutticoltura cuneese.

“A questi frutticoltori – dichiara Moncalvo – va il dovuto rispetto, nell’ambito di un tessuto imprenditoriale sano che resiste con tenacia e serietà alle problematiche del comparto. Se è vero che nulla può giustificare sfruttamento e sopraffazione verso i lavoratori stranieri impegnati nella raccolta della frutta, è altrettanto vero che resta da combattere un’altra forma di caporalato, lo sfruttamento vergognoso cui assistiamo da troppo tempo a danno dei produttori frutticoli da parte di chi riconosce loro dei prezzi che non coprono neppure i costi di produzione, con liquidazioni che avvengono dopo 200 o 300 giorni dalla consegna”.

È una situazione – evidenzia Coldiretti Cuneo – che merita la più alta attenzione per continuare a lasciare in vita un comparto indispensabile per l’economia del territorio e che rappresenta per i 10.000 lavoratori della frutta un’occupazione e per moltissimi ragazzi stranieri una speranza di vita.

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