5 Maggio 2016
LA VERITA’ SUI CONSUMI DI CARNE AL “TOUR DELLE REGIONI” DI COLDIRETTI A TORINO

Giornata intensa quella dei numerosi partecipanti cuneesi al "Tour delle Regioni" che ha visto al Lingotto di Torino la presenza del presidente Roberto Moncalvo, del segretario generale Enzo Gesmundo e della Giunta Nazionale di Coldiretti per un momento di confronto costruttivo e intenso con il territorio piemontese. Tutti i settori produttivi della Granda erano rappresentati: dal vino all'ortofrutta, dalla cerealicoltura alla carne, al latte. In questo contesto si è tenuta la prima giornata nazionale della carne prodotta in Italia dal provocatorio titolo "Braciole alla riscossa" che ha visto presenti migliaia tra allevatori, dirigenti e soci di Coldiretti Cuneo. L'iniziativa svoltasi al Centro Congressi del Lingotto di Torino ha voluto denunciare gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie ordite negli ultimi tempi nei confronti della carne.
Dice Delia Revelli, presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte "Sono anni che il settore della zootecnia da carne è in sofferenza. Ringrazio i numerosi allevatori che hanno voluto testimoniare le difficoltà oggettive delle loro imprese con una presenza così massiccia e qualificata. Coldiretti continuerà a battersi perché l'etichettatura obbligatoria sulle carni e sui trasformati diventi al più presto realtà. Non possiamo permettere che i sacrifici e gli investimenti compiuti dai nostri allevatori siano vanificati da quanti non appartengono al nostro sistema produttivo e generando confusione, inducono il consumatore ad abbandonare le nostre tipicità".
Al Lingotto gli agri chef di Coldiretti hanno acceso le griglie realizzando piatti a base di carne anche utilizzando i tagli più poveri. Aggiunge Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo "Si tratta di una operazione verità sulla carne prodotta in Piemonte e sui suoi primati qualitativi e di sostenibilità ambientale, ma anche una occasione per aiutare con equilibrio e buon senso a fare scelte di acquisto consapevoli ed evitare che i consumatori cadano in pericolose mode estreme che oggi minano l'economia allevatoriale della nostra Regione".
Tra le testimonianze quella del cuneese Claudio Monge frutticultore di Piasco che ha illustrato la sua esperienza imprenditoriale evidenziando che nonostante l'intraprendenza degli imprenditori frutticoli e l'organizzazione economica posta in atto con le cooperative gestite dai produttori, il sistema distributivo del nostro Paese rappresenti un contro senso: da una parte il produttore che percepisce 15 centesimi delle pesche in campo e il consumatore che paga nei supermercati 2 euro al chilo le stesse pesche. "Si tratta dell'ennesima denuncia di un sistema economico perverso, conclude Delia Revelli che nella carne come nella frutta vede lo strapotere delle catene distributive e dei trasformatori mettendo all'ultimo posto i produttori. Contro questo sistema dissennato continueremo a batterci cercando di portare a casa la legge sull'etichettatura, un primo tassello che farà la vera differenza tra il prodotto importato e quello nazionale. Parimenti stiamo lavorando per una maggior trasparenza nei ricarichi dei vari componenti della filiera".

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