11 Novembre 2020
La Scuola di Pastorizia piace: avanti con il rilancio della montagna e dell’allevamento ovicaprino

C’è chi ha scelto di cambiare vita per dedicarsi alla produzione di gustosi formaggi a Km zero e chi è deciso a dare solide basi al sogno imprenditoriale di sempre. Ci sono giovanissimi che, pur non avendo una formazione specifica, intendono sviluppare un progetto d’impresa ad indirizzo ovicaprino, e meno giovani con esperienze già maturate in agricoltura che pensano di specializzarsi nell’allevamento di capre o pecore.

Sono gli studenti – provenienti da ogni angolo del Piemonte, oltre che dalla Valle d’Aosta, dalla Liguria, dalla Toscana e dal Lazio – della prima Scuola di Pastorizia d’Italia, promossa da Coldiretti Piemonte e dal Comune di Paroldo con il sostegno della Fondazione CRC, che ha concluso con successo il primo modulo formativo da 105 ore.

Il programma appena terminato, messo a punto dall’Ente di formazione di Coldiretti INIPA Nord-Ovest, si è concentrato sulla conoscenza delle razze ovicaprine, sulla gestione di capre e pecore e sulla trasformazione del latte in prodotti caseari ad alto valore aggiunto, tra lezioni pratiche all’Istituto lattiero-caseario di Moretta, lezioni in azienda a diretto contatto con gli animali e lezioni teoriche svoltesi a Paroldo e, nell’ultima fase, a distanza con qualificati esperti e docenti dell’Università degli Studi di Torino.

Oggi – spiega Coldiretti Cuneo – sono una quarantina i tipi di formaggio prodotti sul nostro territorio con latte ovino e/o caprino, in purezza oppure miscelato con latte vaccino, dai formaggi a marchio come il Murazzano DOP prodotto in Alta Langa ai tanti prodotti non a marchio, custodi di antiche tradizioni e caratteristiche organolettiche che ne fanno prodotti unici. Prodotti da tutelare al pari delle razze ovicaprine storicamente allevate sulle nostre colline e montagne, dalla pecora delle Langhe alla Sambucana, dalla Garessina alla Frabosana, baluardi di biodiversità.

Secondo le elaborazioni di Coldiretti Cuneo su dati della Banca Dati Nazionale, nell’ultimo decennio è quasi raddoppiato nella Granda il numero di capi ovicaprini ma è rimasto stabile il numero degli allevamenti, circa 2.700, segno che sono aumentate le dimensioni medie delle singole greggi.

“Crescono gli allevamenti di grandi dimensioni e stanziali mentre assistiamo alla scomparsa della pastorizia di tipo estensivo, basata sulla transumanza, sull’alpeggio o sul pascolo in prossimità dell’azienda. Per questo, con la Scuola di Pastorizia, abbiamo deciso di promuovere concretamente il recupero delle attività pastorali anche nelle aree collinari e montane, dove la pastorizia è portatrice di valore sociale, economico, storico e ambientale” dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.

“Con la Scuola di Pastorizia lanciamo un segnale di speranza e fiducia per la ripresa dell’economia agricola in mesi particolarmente difficili, ponendoci obiettivi ambiziosi: la creazione di nuove opportunità professionali, la riscoperta delle attività allevatoriali nelle aree a rischio abbandono, il presidio e la conservazione di ecosistemi unici” sottolinea Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.

Il prossimo modulo formativo, da 105 ore, partirà nella primavera 2021 e verterà sulle tecniche per gestire al meglio i pascoli e il benessere delle greggi e sulla trasformazione della carne in prodotti ad alto valore aggiunto. Vi potrà partecipare anche chi non ha seguito il modulo che si è appena concluso: per maggiori informazioni si contatti Coldiretti Cuneo al numero 0171 447240.

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