22 Ottobre 2009
LA CONCORRENZA SLEALE DELLA TURCHIA ED I GHIRI

Periodo difficile per il settore corilicolo, sia a livello nazionale che a livello provinciale.
La forte concorrenza con il prodotto turco, che si calcola quest’anno supererà gli otto milioni di quintali, sta mettendo in seria difficoltà la produzione nostrana, che non riesce a reggere la concorrenza volendo mantenere costante l’alta qualità del prodotto.
Preoccupa non poco la decisione del Comitato permanente per la catena alimentare la possibilità di  importare frutta in guscio che presenti un contenuto di aflatossine tossiche raddoppiate rispetto ai precedenti limiti. Il problema è stato affrontato anche dal consiglio della Coldiretti provinciale riunitosi a Cuneo il 22 ottobre 2009.
 “L'aumento dei limiti, affermano i dirigenti presenti in consiglio Pier Luigi Gonella. Michele Pace , Pier Luigi Chiola ed il segretario di zona Alba e Cortemilia Cesare Gilli, serve solo a favorire le importazioni di un prodotto di bassa qualità e sicurezza, causando un rischio per i consumatori comunitari ed un grave  problema per i produttori italiani, che subiscono una concorrenza sleale da parte di Paesi dove non solo non si applicano pratiche agronomiche corrette, ma si utilizzano fitofarmaci vietati in Europa”.
La Confederazione Nazionale Coldiretti, considerando che l’approvazione della norma compete al Parlamento Europeo, ha chiesto agli europarlamentari italiani di intervenire per scongiurare tale pericolo.
Se poi si considera che la Turchia ha previsto di raddoppiare gli aiuti ai produttori di nocciole, si corre il concreto rischio di una concorrenza fortemente penalizzante per la nostra realtà produttiva. E questo perche oltre i due terzi della produzione di nocciole turche è destinata all’esportazione.
Bruno Rivarossa direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte: “La Turchia non è nell’unione europea e quindi non possiamo invocare la norma degli aiuti di stato, ma occorre valutare se i previsti aiuti del governo turco siano in linea con gli accordi stabiliti in sede WTO in materia di scambi internazionali”.
Ma la concorrenza turca non è il solo problema che flagella gli operatori del settore corilicolo: è infatti tornato a farsi sentire, più forte che in passato, il problema legato ai danni da ghiri. In attesa dei dati definitivi raccolti nello studio richiesto dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) di Bologna, il Consiglio Provinciale Coldiretti ha deliberato di sollecitare l’Amministrazione Provinciale affinchè si avviino piani di contenimento della specie.

Cuneo, 22 ottobre 2009

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi