5 Marzo 2016
LA CASTANICOLTURA TORNA AD ESSERE IL PERNO DELL’ECONOMIA AGRO-AMBIENTALE DELLA BASSA MONTAGNA E DELL’ALTA COLLINA CUNEESE

Partecipato convegno, indetto da Coldiretti, sul tema: “Il futuro del castagno guardando oltre il cinipide” svoltosi a Ceva presso la sala riunioni della Comunità Montana Alto Tanaro, Cebano Monregalese.
Nel convegno tecnico, sono stati presentati i risultati di  un articolato progetto di  rilancio della castanicoltura del  monregalese e del cebano, cofinanziato dalla Camera di Commercio  di Cuneo e realizzato dai tecnici di Coldiretti con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. Sono stati inoltre presentati i risultati scaturiti a seguito di specifici sopralluoghi compiuti nella zona e le analisi di laboratorio eseguite allo scopo di meglio individuare e fronteggiare tutti i principali problemi che ancora ostacolano lo sviluppo di questa coltura.
“L’iniziativa è stata l’occasione per fare il punto della situazione produttiva e per analizzare le possibili strategie adottabili per una crescita di questo importante comparto produttivo che negli ultimi due anni ha visto un mercato vivace, che ha valorizzato la produzione castanicola cuneese e rimotivato i castanicoltori nel curare e far crescere ulteriormente il comparto all’insegna della qualità” ha detto Elio Gasco, segretario zona di Coldiretti Ceva e Mondovì, che ha concluso i lavori.
All’incontro sono intervenuti i professori del DISAFA, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Roberto Botta sul tema “Situazione attuale e prospettive di rilancio della castanicoltura”; Alberto Alma sul tema “Panoramica dei principali problemi di natura entomologica: possibili interventi di mitigazione”; Paolo Gonthier sul tema “Strategie di difesa dalle malattie vecchie e nuove  del castagno”; Davide Spadaro sul tema “Problematiche di conservazione dei prodotti lavorati delle castagne”. Infine, Franco Parola, del servizio ambiente e territorio di Coldiretti Cuneo, sul tema “La filiera della castagna e della farina di castagne, tra difficoltà ed opportunità”.
Alcuni dati.

  Mondo
 
Italia
 
Piemonte
 
Prov. di Cuneo
 
Monregalese cebano
 
Produzione del Castagno
 
Da 1,3 milioni a 1,8 milioni di t.
 
 
Da 50 a  53.000
 
Il 4% del Mondo
 
8.000 t.
 
Il 15% dell’Italia
 
6.500 t.
 
80% del Piemonte
 
2.500 t.
 
Il 39% della produzione provinciale
 
Import export  Italia (stima Coldiretti)

Import 6 - 9.000 t.
Export 17-38.000 t.

 

Paesi maggiori produttori (tonnellate)
Cina: circa 1.200.000; Corea: 80.000;
Turchia: 58.000;
Italia: 51.000; Giappone:22.000; Portogallo: 21.000; Spagna: 15.000;
Altri: 37.000.

 

Regioni principali produttrici (tonnellate)
Campania 18.000;
Calabria 10.000;
Lazio 9.500;
Piemonte 6.000;
Toscana 5.500;
Altre Regioni 4.000.
Minimo storico anno 2014 con una produzione nazionale di circa 18.000 t.
Prezzi al produttore (valori medi indicativi anno 2015)
Marroni 2- 3.5 euro/kg; Ibridi euro giapponesi 2.5 – 4 euro/Kg.;
Castagne fresche 1-2 euro/Kg.;
Castagne da essicazione 0.8 – 1.2 euro/Kg.; Castagne secche 6 euro/Kg.

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