14 Ottobre 2010
INCONTRO DELLA GIUNTA COLDIRETTI PIEMONTE CON L’ASSESSORE REGIONALE SACCHETTO: IN UN ANNO SPESI OLTRE TRECENTO MILIONI DI EURO NELLE IMPORTAZIONI A DANNO DELL’AGROALIMENTARE PIEMONTESE

 Nel 2009 in Piemonte oltre trecento milioni di euro sono stati spesi per l’import di prodotti agroalimentari dall’estero. Le voci più significative riguardano le carni bovine, quelle suine destinate al consumo fresco e alla trasformazione e il latte UTH a lunga conservazione.
I dati sono stati resi noti mercoledì 13 ottobre dall’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto invitato all’incontro della Giunta di Coldiretti Piemonte.
 La produzione agricola piemontese è pari ad un 1 miliardo 370 milioni di euro, ma i dati dell’Uvac che l’assessore regionale si era impegnato personalmente a rendere pubblici, in seguito alla mobilitazione di Coldiretti sul Frejus a difesa del made in Italy contro le mascherate importazioni dall’estero,  destano viva preoccupazione.
Nel 2009 sono state importate 370 mila tonnellate di prodotti agroalimentari e le cifre del primo semestre 2010 confermano che la tendenza è stabile.  “I dati presentati oggi alla Giunta dall’assessore Sacchetto sono allarmanti - commenta Paolo Rovellotti, presidente di Coldiretti Piemonte - e sottolineano quanto effettivamente temevamo sulle importazioni e soprattutto sulla necessità di sapere dove vanno a finire questi prodotti, come sono lavorati e quali informazioni  riportano le confezioni che li presenteranno ai consumatori”.
 “Diamo atto all’assessore Sacchetto di aver tenuto fede agli impegni che si era assunto già in occasione della nostra mobilitazione al Frejus - evidenzia Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Piemonte -. Questi dati saranno elaborati dal nostro settore Mercati e costituiranno il punto di partenza della nostra battaglia. I numeri portano a ipotizzare una spesa di oltre trecento milioni di euro non veicolata sul territorio piemontese, a scapito del made in Italy e della sicurezza dei consumatori, di cui è diretta conseguenza una perdita di opportunità di posti di lavoro nell’indotto”.
“In particolare, in un momento di così forte crisi per il settore della carne piemontese - prosegue Paolo Rovellotti - i dati consegnati dall’Assessore regionale all’agricoltura confermano che vengono importati più di 2.000 capi bovini già macellati e questo è un segnale che conferma la pericolosità di una tendenza già consolidata”.
Sulla situazione economica generale, l’assessore Regionale all’Agricoltura non ha negato le difficoltà di bilancio: “Ci troviamo in un momento di assestamento – ha evidenziato, rispondendo ad alcune domande dei membri di giunta -. Ora la scelta politica è quella di garantire in primo luogo il Piano di Sviluppo Rurale. L’obiettivo principale è far tornare l’azienda agricola al centro delle politiche regionali, insistere sulla filiera corta e sulla meccanizzazione agricola”.
La Giunta, riunita al completo, oltre a prendere atto dei dati resi noti dall’assessore Sacchetto, ha usufruito del significativo momento di confronto per chiedere delle delucidazioni su alcune importanti decisioni che il mondo agricolo attende, in particolare sul funzionamento dell’organismo pagatore, chiedendo una forma di prima sburocratizzazione con una norma regionale che accrediti i C.A.A. ad agenzie per le imprese.
La giunta ha ribadito con forza che la mobilitazione di Coldiretti continua nell’interesse delle imprese e dei consumatori per la tutela del made in Italy e la realizzazione della filiera tutta agricola e tutta italiana: “Ora vogliamo conoscere quali sono le industrie che trasformano i prodotti importati per poter controllare se li vendono come made in Italy”.

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