L’impatto del nuovo regolamento forestale regionale sul settore forestale non è stato indolore. Vi sono moltissimi problemi di applicazione ed interpretazione delle norme.
“In primo luogo la presentazione delle comunicazioni, che devono essere inoltrate alla Regione in forma cartacea ed informatica, non è stata agevole in quanto gli unici sportelli forestali attivati in provincia sono situati a Ceva e Cuneo, e solo grazie all’impegno dei comandi di stazione del Corpo Forestale, i disagi sono stati parzialmente mitigati” afferma Marcello Gatto Presidente di Coldiretti Cuneo.
Per fare un esempio pratico, con l’attuale regolamento, per intervenire su superfici maggiori di 2000 mq (superficie appena sufficiente per l’autoconsumo) occorre presentare una comunicazione semplice ove devono essere riportati:
a) dati anagrafici completi del proprietario o del soggetto gestore, compreso recapito telefonico e indirizzo di posta elettronica
b) dati anagrafici completi dell’operatore che esegue l’intervento, se diverso dal proprietario o dal soggetto gestore.
c) dati catastali dell’area soggetta a intervento, con nome della località
d) caratteristiche del bosco (categoria forestale e governo con riferimento al glossario allegato al regolamento)
e) indicazione del tipo di intervento (con riferimento alla casistica di cui al comma 1 dell’articolo 4 e con riferimento al glossario allegato al regolamento)
f) indicazione della superficie da percorrere e stima dei quantitativi di legname che si intende prelevare
g) indicazione delle modalità di esbosco.
A partire dal 1° settembre 2011 la comunicazione andrà compilata sempre, in quanto decade la franchigia dei 2000 mq introdotta nell’autunno scorso.
I problemi non sono solo amministrativi –aggiunge Bruno Rivarossa direttore di Coldiretti Cuneo - . Anche l’interpretazione tecnica di talune norme non è chiara e non sono mancati numerosi verbali e sanzioni per interventi compiuti in difformità, ma in assoluta buona fede, rispetto alle nuove norme, un esempio: sanzione da 200 € più 5,60 € spese di notifica per taglio di 8 fusti di robinia (gaggia)in zona ricadente a confine tra area di salvaguardia ed area protetta non indicate e quindi di fatto impossibili da individuarsi da parte del produttore che stava effettuando un intervento volto all’autoconsumo”.
Allo stato attuale gli operatori forestali a tutti i livelli sono verosimilmente disorientati e si rischia veramente la paralisi dei lavori. Secondo Coldiretti Cuneo, l’esatto opposto dei fini perseguiti dalla legge forestale 4/2009.
“Coldiretti si è attivata per favorire una revisione delle norme che consentano un decollo meno impattante delle nuove disposizioni. Non si può pretendere di passare di colpo da un tipo di gestione ad un’altra. In questo genere di applicazioni la gradualità è d’obbligo” precisa Marco Benzo agronomo ed esperto forestale di Cuneo.
Alla Coldiretti aderiscono e fanno riferimento numerose aziende che ai vari livelli svolgono attività forestale, e creano quella fitta maglia di piccole imprese agricole che con la loro attività garantiscono ancora la gestione del territorio montano e dei boschi ivi presenti; tali imprese abbisognano di servizi e risorse che ne consentano un’ adeguata operatività piuttosto che nuove norme difficili da applicare.
Per offrire una prospettiva concreta a chi ancora fa o vorrebbe fare attività forestale e che ancora opera nei boschi ed il territorio lo conosce e lo gestisce, Coldiretti Cuneo opererà in tutti i modi per ottenere un’iniziativa regolamentare che effettivamente vada incontro alle esigenze dei boscaioli. Di qui le proposte per la modifica dell’attuale disposizione regionale che a giorni sarà presentata all’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto in accordo con la centrale cooperativa UNCI-Coldiretti che annovera tra i suoi iscritti realtà cooperative molto significative dal punto di vista economico e di gestione del patrimonio boschivo.