24 Giugno 2022
Green Deal: avanti con filiere biologiche e biodistretti nella Granda

L’agricoltura biologica e biodinamica cuneese è stata protagonista negli ultimi 10 anni di una vera e propria rivoluzione in campo con una crescita esponenziale spinta dalla domanda crescente del mercato, tanto che oggi 2 consumatori su 3 acquistano bio (64%), ma che ha ancora ampi margini di sviluppo nella Granda grazie a progetti lungimiranti, dalle filiere che riconoscano ai produttori bio il giusto compenso fino ai biodistretti che certifichino la sostenibilità di interi areali. È quanto emerso oggi dall’incontro organizzato a Ceva da Coldiretti Cuneo, dedicato alle attività, alle sfide e alle prospettive del bio nazionale e locale, con la partecipazione di dirigenti e funzionari di Terramica e Coldiretti Bio e di oltre 100 produttori agricoli.

L’Italia è leader europeo per numero di imprese biologiche e la Provincia di Cuneo contribuisce a questo successo con oltre 1.000 aziende agricole bio, pari al 46% del totale piemontese. L’offerta biologica Made in Cuneo – spiega Coldiretti – spazia dai prodotti ortofrutticoli alla viticoltura, molto richiesta a livello internazionale, dalla cerealicoltura alla produzione di foraggi, dall’allevamento all’apicoltura con i relativi prodotti trasformati. In totale sono 17.400 gli ettari coltivati con metodo biologico nella Granda e 172 gli allevamenti bio, pari al 36% di quelli regionali.

“L’obiettivo fissato dal Green Deal europeo del 25% di superficie agricola condotta con metodo biologico entro il 2030 è raggiungibile – ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada, produttore biologico – ma serve garantire alle aziende bio di realizzare il giusto prezzo con accordi di filiera che valorizzino queste produzioni e portare avanti una grande opera di sburocratizzazione che renda più appetibile il biologico a chi fa agricoltura convenzionale. Oggi facciamo i conti con norme ridondanti e controlli sovrapposti che moltiplicano obblighi e incombenze, oltre a rendere scarsamente efficaci le regole”.

Mauro Musso, Presidente di Terramica e Consigliere di Coldiretti Bio, ha ricordato come Coldiretti accompagni da molti anni le imprese che scelgono il metodo bio grazie a Terramica, la principale Associazione dei produttori biologici a livello regionale, nata nel 1991 e oggi aderente a Coldiretti Bio, la neonata Associazione delle imprese biologiche e biodinamiche che tutela e valorizza le produzioni bio a livello nazionale. “Nel comprensorio monregalese-cebano – ha aggiunto Musso – stiamo lavorando ad un ambizioso progetto che punta alla costituzione di un biodistretto nel rispetto dei princìpi previsti dalla legislazione regionale e nazionale. Si tratta di una grande opportunità per questo territorio e invito le aziende biologiche che operano in quest’area ad aderire a tale iniziativa”.

“Coldiretti Bio – ha evidenziato il suo Direttore Francesco Giardina – sancisce l’attenzione che la nostra Organizzazione ha sempre dimostrato nei confronti di un’agricoltura in linea con gli indirizzi europei di sostenibilità e complementare all’agricoltura tradizionale. È nostro obiettivo rappresentare e assistere i soci in ambito tecnico, normativo e commerciale e favorire lo sviluppo del bio con garanzie sia per il consumatore che per i produttori di una concorrenza equa”.

Come ha evidenziato Renato Suria, Consigliere di Terramica e Presidente Coldiretti di Zona Ceva, Coldiretti Bio ha posto per la prima volta l’attenzione anche sul biodinamico, realtà in crescita in tutta Italia con quasi 5.000 aziende agricole censite (+17% in tre anni) e, nello specifico, nell’areale cebano dove circa 90 ettari sono coltivati a piante officinali e cereali con metodo biodinamico.

Al termine dell’incontro i partecipanti si sono spostati in un vicino campo sperimentale di frumento biologico per una visita tecnica nell’ambito del progetto “Grano Piemonte” realizzato con il contributo della Camera di Commercio di Cuneo. Alle porte della trebbiatura, i produttori agricoli hanno osservato da vicino le parcelle, le prove varietali e di concimazione realizzate dai tecnici di Coldiretti Cuneo con il DISAFA dell’Università degli Studi di Torino. “I nostri tecnici – ha spiegato Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – ancora una volta sono al fianco degli agricoltori e, grazie ad accurate sperimentazioni in campo, li indirizzano nelle scelte varietali e nell’individuazione delle migliori strategie agronomiche. Oggi il frumento coltivato con metodo biologico rappresenta il 2% della produzione totale di grano Made in Cuneo ma le prospettive future, anche nell’ambito del progetto di filiera Grano Piemonte, sono di una crescita significativa”.

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