4 Aprile 2013
GRANDE ADESIONE DEI PRODUTTORI AGLI INCONTRI SULLA VITICOLTURA ATTENTA ALL’AMBIENTE

“La politica di Coldiretti di tutela del Made in Italy, della certezza d’origine e della “naturalità” per sintetizzare con una sola parola diversi valori e significati, sta dando i frutti attesi, e non solo sul vino”, dicono Marcello Gatto e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo.
Nelle scorse settimane, Coldiretti ha organizzato alcuni corsi dedicati alla “viticoltura ripensata” ad Alba, Barolo e Canale.  
“Nessuna rivoluzione e nessuna croce gettata su un modello o un altro di viticoltura, semplicemente ripensamento ed adattamento – evidenziano Federico Vacca e Cesare Gilli, presidente e segretario Coldiretti Zona Alba -. Sono finiti i tempi delle faziosità tra coloro che sostenevano la barrique, etichettati come modernisti e coloro che la bandivano: i tradizionalisti della botte grande. Dopo un po’ di anni si è capito che l’importante è che il vino sia buono e poi si sappiano usare bene entrambi gli strumenti.  Un dato di fatto è la cresciuta attenzione del consumatore verso prodotti sempre più naturali e garantiti”.
La massiccia adesione ai corsi è la prova che i produttori stanno guardando al futuro con il giusto approccio, senza preconcetti. “Ripensare significa sì guardare a domani, ma senza dimenticare ieri – continua Cesare Gilli -. Molte operazioni agronomiche, anche semplici che i nostri nonni facevano, forse senza nemmeno tanta consapevolezza e tramandate con l’esperienza diretta, si rivelano oggi vincenti per la sostenibilità ambientale ed aggiungiamo noi,  economica”.
Le logiche tecniche agronomiche alla base di una produttività spinta perché il consumo cresceva a 120 litri procapite, dovranno lasciare il posto a quelle attuali. Il protocollo che i tecnici Coldiretti hanno approntato e che costantemente aggiornano ed arricchiscono partecipando a specifici seminari e sessioni formative con esperti e studiosi, punta ad adeguare la coltura alle mutate situazioni ambientali e di mercato.
Il progetto di innovazione non termina dopo i corsi e si concretizza nella fase di consulenza ed assistenza che Coldiretti propone ai viticoltori che vorranno seguire i nuovi principi di “naturalità”, offrendo la possibilità di mantenere la coltura secondo criteri di agricoltura convenzionale, oppure secondo il regolamento biologico o secondo protocolli personalizzati.

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