20 Maggio 2021
Giornata api: a rischio la produzione di miele per clima impazzito

Anche il Cuneese purtroppo, nella Giornata mondiale delle api istituita dall’ONU il 20 maggio, conta i danni causati dal maltempo. Il clima pazzo ha sconvolto le fioriture e ridotto alla fame almeno 50 miliardi di api lungo il territorio nazionale con gli apicoltori costretti ad alimentarle negli alveari con sciroppi a base di zucchero per farle sopravvivere. Quest’anno, però, l’inverno bollente e la primavera segnata da ripetute gelate hanno creato in molte gravi problemi agli alveari con le api che non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare, a causa delle basse temperature che hanno danneggiato i fiori.
Le anomalie del meteo e, soprattutto, le gelate di inizio aprile hanno colpito le piante in piena fioritura con pesanti conseguenze sul raccolto di miele mentre la pioggia ed il forte vento hanno ulteriormente ostacolato l’attività di bottinatura delle api. In particolare, a farne le spese è il miele d’Acacia, ma sono gelate anche le piante di ciliegio in piena fioritura, il tarassaco, il tiglio ed il castagno in fase di germogliamento.
“Le difficoltà delle api – spiega Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che questi insetti contribuiscono all’impollinazione Con una produzione in calo, il rischio è ora che venga incrementato ulteriormente l’arrivo massiccio di miele dall’estero che, spesso, di miele ha ben poco. A far, infatti, concorrenza al miele Made in Cuneo e Piemonte non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi. Per questo ai consumatori ricordiamo di leggere con attenzione l’etichetta, poiché l’indicazione d’origine è obbligatoria per il miele, e di privilegiare gli acquisti presso i punti di vendita diretta in azienda o nei mercati Campagna Amica.
“Alla luce di questa situazione – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – è opportuno che anche l’agroindustria scelga il vero miele Made in Cuneo, attivando progetti economici di filiera che possano garantire la giusta valorizzazione del prodotto ed il lavoro degli imprenditori, e che venga resa omogena la legislazione comunitaria per non penalizzare le produzioni ottenute rispettando le rigide norme di sicurezza italiane rispetto a quelle dei Paesi con sistemi di controllo più permissivi, come avviene per il miele proveniente dalla Cina e dall’est Europa”.

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