21 Febbraio 2023
Gas: valori ai minimi salvano le semine, – 40% prezzi dei concimi

Il crollo del prezzo del gas ha un effetto positivo a cascata sull’intera economia a partire dal costo dei concimi che torna ai livelli pre-guerra con una riduzione del 40% rispetto al 2022, salvando così le imminenti semine nelle campagne. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti del calo delle quotazioni del gas che ad Amsterdam scende sotto i 48 euro al megawattora, il livello minimo da inizio dicembre 2021.

I concimi di sintesi (azotati, fosfatici o potassici) sono, infatti, ottenuti con procedimenti fortemente energivori e il nostro Paese – sottolinea Coldiretti Cuneo – è dipendente dall’estero per la produzione di questi prodotti.

L’Italia importa il 70% circa di concimi minerali (azotati, fosfatici, potassio), con l’Egitto che da solo rappresenta poco meno del 50% delle importazioni, seguito da Algeria, Libia, Turchia, Marocco. A differenza dello scorso anno, quando nel pieno degli interventi si registrò un deficit di fertilizzanti pari al 40% del fabbisogno nazionale, non sono previsti al momento particolari problemi di forniture secondo CAI – Consorzi Agrari d’Italia.

“Una boccata di ossigeno per le aziende agricole duramente colpite dal balzo dei costi di produzione – commenta il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – alla vigilia di importanti operazioni in campo in cui gli agricoltori devono concimare le colture. Le difficoltà economiche dell’ultimo anno avevano portato a ridurre l’acquisto di mezzi tecnici, indispensabili per le nostre coltivazioni, già duramente colpite dalle anomalie legate al cambiamento climatico. Tutto questo ha portato a cali fino al -30% a causa, in prima istanza, della siccità e, in seconda battuta, del ridotto uso dei concimi, il cui aumento dei prezzi è influenzato dalla forte dipendenza della produzione mondiale dal costo del gas e dalla sua concentrazione primaria in Russia e Bielorussia”.

“Quella che stiamo vivendo – evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – è un’inversione di tendenza davvero importante, sia per i bilanci delle imprese agricole sia per garantire la produttività delle coltivazioni, con una riduzione della dipendenza dall’estero che fa da sostegno alla sovranità alimentare del Paese”.

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