12 Dicembre 2023
Frutta: stop del parlamento UE a succhi e marmellate anonime

Via libera del Parlamento Europeo riunito in plenaria all’obbligo di indicare la provenienza della frutta utilizzata in succhi e marmellate, oltre che per il miele per il quale vengono rese ancora più trasparenti le etichette con l’indicazione delle percentuali dei mieli provenienti dai diversi Paesi nelle miscele. Lo rende noto con soddisfazione la Coldiretti Cuneo in riferimento al voto del Parlamento Europeo sulla cosiddetta Direttiva “Breakfast”.

“È il risultato della nostra lunga battaglia per la trasparenza dell’informazione ai consumatori sull’origine degli alimenti portati a tavola a tutela della libertà di scelta – commenta Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – e una risposta all’86% degli italiani che reputa importante conoscere la provenienza dei prodotti alimentari che acquista al punto di pagarli qualcosa in più secondo l’indagine Coldiretti/Censis. Ora la sensibilità dimostrata dagli Eurodeputati dovrà essere difesa al trilogo tra Commissione, Parlamento e Consiglio”.

“Si tratta di un obiettivo importante sul piano della salute, dell’economia, dell’occupazione e dell’ambiente soprattutto per l’Italia che è il secondo produttore europeo di frutta con un importante distretto produttivo in Piemonte, quello saluzzese, ma ha detto addio ad oltre 100 milioni di piante di frutta fresca negli ultimi quindici anni, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat”.

Un trend pericoloso favorito dalle importazioni di prodotti low cost di frutta – spiega la Coldiretti – da destinare alla trasformazione industriale in succhi e marmellate dall’estero dove spesso non vengono rispettati gli stessi criteri in termini di rispetto dell’ambiente, del lavoro e della sicurezza alimentare, secondo il principio di reciprocità.

La svolta in atto sulla frutta e sul miele completa un percorso iniziato nel 2000 con l’obbligo di indicare la provenienza della carne bovina consumata che si è esteso, grazie alla battaglia della Coldiretti in Europa e in Italia, dal latte alla passata di pomodoro, dai formaggi ai salumi, dal riso e pasta fino a decorrere dal 1° gennaio 2025 alla frutta e verdura in busta, noci, mandorle, nocciole ed altri frutti sgusciati, agrumi secchi, fichi secchi e uva secca, funghi non coltivati e zafferano. Resta ancora anonima – denuncia la Coldiretti – la provenienza del grano impiegato nel pane, nella farina, nei dolci e biscotti e degli ingredienti utilizzati nei gelati.

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