25 Giugno 2020
Dazi Usa: rischio stangata per il nostro vino

È stata pubblicata la lista definitiva dei prodotti e dei Paesi europei sotto attacco dei nuovi dazi del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump che, per l’Italia, interessa i 2/3 del valore dell’export agroalimentare e si estende in particolare a vino, olio e pasta Made in Italy per un valore complessivo di circa 3 miliardi di euro. Lo rende noto Coldiretti nel sottolineare l’avvenuta ufficializzazione dell’inizio, il 26 giugno, della procedura pubblica di consultazione per la revisione delle tariffe da applicare e della lista di prodotti europei colpiti da dazi addizionali.

Con la nuova consultazione – precisa Coldiretti – gli USA minacciano di aumentare i dazi fino al 100% in valore e di estenderli a prodotti simbolo del Made in Italy, tra cui il vino delle nostre colline particolarmente apprezzato negli USA tanto che, secondo dati Coldiretti Cuneo, il 40% delle bottiglie prodotte nella Granda è destinato al mercato statunitense, dal Barolo al Barbaresco al Moscato d’Asti, oltre a Roero Arneis, Barbera d’Alba e Nebbiolo d’Alba.

A livello nazionale il vino, con un valore delle esportazioni di oltre 1,5 miliardi di euro, è il prodotto agroalimentare italiano più venduto negli States. Nel 2019 l’export del Made in Italy agroalimentare negli Stati Uniti è risultato pari a 4,7 miliardi, con un aumento del 10% nel primo quadrimestre del 2020 nonostante l’emergenza Coronavirus.

“Occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare inutili conflitti che rischiano di compromettere la ripresa dell’economia mondiale duramente colpita dall’emergenza Coronavirus e produzioni d’eccellenza per il nostro territorio come il vino” dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo nel sottolineare l’importanza della difesa di un settore strategico per l’UE che sta pagando un conto elevatissimo per dispute commerciali che nulla hanno a che vedere con il comparto agricolo.

“L’Unione europea ha appoggiato gli Stati Uniti per le sanzioni alla Russia che, come ritorsione, ha posto l’embargo totale su molti prodotti agroalimentari ed è ora paradossale che l’Italia si ritrovi nel mirino proprio dello storico alleato, con pesanti ipoteche sul nostro export. Al danno, peraltro, si aggiunge la beffa poiché il nostro Paese si ritrova ad essere punito dai dazi USA nonostante la disputa tra Boeing e Airbus, causa scatenante della guerra commerciale, sia essenzialmente un progetto franco-tedesco al quale si sono aggiunti Spagna e Gran Bretagna”, conclude Moncalvo.

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