1 Giugno 2012
DANNI DA UNGULATI. COLDIRETTI RICORRE AL PREFETTO “SERVONO DECISIONI CONDIVISE E AZIONI URGENTI”

 Giovedì 31 maggio, in Prefettura a Cuneo, il presidente di Coldiretti Cuneo, Marcello Gatto insieme ad alcuni dirigenti dell’Organizzazione sindacale, il vice direttore provinciale, Lauro Pelazza, con i funzionari Cesare Gilli e Massimo Meineri e il signor Giuseppe Molinari, presidente del Comitato Langa e Alta Langa per la difesa dagli animali selvatici, hanno portato all’attenzione del Prefetto Vicario, Pasquale Aversa, la grave situazione che interessa larga parte del territorio provinciale, inerente i danni causati in particolare dagli ungulati, per richiedere risposte urgenti, efficaci ed inderogabili.
“Gli imprenditori agricoli continuano a constatare un aumento del fenomeno da tempo non compatibile con l’attività agricola, sia per quanto riguarda il numero dei cinghiali, che continuano ad essere una piaga per le coltivazioni, sia dei caprioli, la cui popolazione ha raggiunto livelli insostenibili – ha evidenziato il presidente Gatto. Negli ultimi anni, la situazione è degenerata ed è mancato un intervento risolutore da parte delle Istituzioni a ciò preposte, con il risultato che la situazione attuale è diventata insopportabile”.
In un documento consegnato al Prefetto Vicario, sono state spiegati i problemi con un corredo di immagini eloquenti delle devastazioni causate dagli attacchi dei selvatici e, in particolare, dei crescenti danni che i caprioli arrecano alle produzioni viticole e corilicole, ma, soprattutto è stato evidenziato che la problematica riguarda trasversalmente l’intera società: il rischio di incidenti stradali è elevatissimo e attualmente non vi sono sufficienti tutele per i cittadini. L’aumento incontrollato può comportare altresì potenziali problemi di carattere sanitario.
 “La misura è colma - continua il presidente di Coldiretti Cuneo - pertanto al fine di scongiurare situazioni e proteste incontrollabili è giunto il momento di decidere come intervenire, ma subito, per riportare la situazione ad un equilibrio fisiologico”.
“Il proprietario di un fondo che continua a subire danni deve potersi avvalere dell’istituto dell’autodifesa che va letto come inevitabile in una situazione che è totalmente degenerata – continua il direttore Bruno Rivarossa - . Questa forma oltre a consentire il mantenimento di un equilibrio e le conseguenti verifiche sanitarie sulla fauna selvatica potrebbe servire a realizzare una distribuzione gratuita di selvaggina che potrebbe essere orientata tramite le associazioni di volontariato verso quelle fasce più deboli, e tradursi anche in un concreto aiuto di carattere sociale”.
 “Abbiamo chiesto alla Prefettura di Cuneo  – conclude il vice direttore, Lauro Pelazza - di intervenire con le Istituzioni preposte per produrre azioni concrete ed uscire dal rimpallo di responsabilità che fino ad oggi ha portato a non prendere soluzioni adeguate, con danni irreparabili alle coltivazioni e una forte compromissione degli equilibri ambientali”.

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