9 Luglio 2018
DA OGGI NEL SALUZZESE IN FUNZIONE LE STRUTTURE ABITATIVE PER I LAVORATORI DELLA FRUTTA: UN MODELLO DI INTEGRAZIONE REALIZZATO INSIEME ALLE AZIENDE DEL TERRITORIO

Sono stati inaugurati oggi lunedì 9 luglio a Saluzzo e Lagnasco i campus allestiti da Coldiretti per i lavoratori extracomunitari impegnati per la stagione della frutta.
Queste strutture con moduli abitativi, forniti dei comfort di prima necessità, bagni, docce e locali idonei alla ristorazione, ospiteranno fino a fine ottobre un centinaio di persone, già assunte con un regolare contratto per la campagna di raccolta con le imprese associate a Coldiretti.
“I lavoratori provengono per lo più da Burkina Faso, Senegal, Mali, Togo e Gambia e questa soluzione - commentano i vertici di Coldiretti Cuneo - è stata studiata per le aziende che non dispongono di locali idonei, ma i nostri associati, oltre a collaborare con Coldiretti per questo progetto danno già un contributo importante: nelle campagne sono impegnati quasi seicento lavoratori e la maggior parte di loro viene ospitata direttamente dalle imprese”.
Inoltre, nonostante le criticità che il comparto frutticolo sta vivendo, grazie all’organizzazione dei servizi e al “sistema” Coldiretti, questo progetto dal 2013 ad oggi, rappresenta un modello virtuoso di integrazione e accoglienza.
Gli operatori di Coldiretti, oltre ad occuparsi della sistemazione all’arrivo delle persone, seguono passo passo il funzionamento delle strutture e da qui ai prossimi mesi forniranno un servizio quotidiano di assistenza a tutti i lavoratori ospitati.
“La nostra agricoltura è oggi più che mai un vero ‘strumento di integrazione e inclusione’ - evidenziano Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo -. Senza bisogno di andare a cercare esempi concreti lontano da noi, nella nostra provincia abbiamo realizzato un modello che insieme alle strutture organizzate da alcune amministrazioni cittadine contribuisce all’eticità del lavoro nelle nostre imprese e garantisce accoglienza e vivibilità a chi si impegna per sostenere le campagne di raccolta. Una vita di comunità che, seppure realizzata ‘in scala’, ha successo perché c’è l’impegno di tutti”.

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