26 Ottobre 2023
Consumi: addio a 1 frutto su 10 sulle tavole degli italiani

Un frutto su dieci scompare dalle tavole degli italiani che hanno tagliato gli acquisti (-10%) crollati ai minimi da inizio secolo. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti presentata al Tavolo ortofrutticolo convocato dal Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida sulla base dei dati CSO Italy relativi al primo semestre dell’anno.

Il consumo individuale di frutta e verdura – spiega Coldiretti Cuneo – è sceso sotto la soglia minima di 400 grammi per persona, da mangiare in più volte al giorno, come raccomanda il Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per una dieta sana. Un dato che preoccupa – sottolinea la Coldiretti – se si considera che a consumare meno frutta e verdura sono soprattutto i bambini e gli adolescenti, con quantità che sono addirittura sotto la metà del fabbisogno giornaliero. A tal riguardo il Ministro Lollobrigida ha annunciato una forte campagna di comunicazione per contrastare il calo dei consumi.

“Nel piano di comunicazione – sostiene Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – è importante indirizzare meglio la campagna frutta nelle scuole con azioni di educazione alimentare orientate verso la stagionalità e il consumo di ortofrutta locale mentre per la promozione all’estero servono un strategia e un regia unica nazionale che non si può demandare alle Regioni”.
“Sul lato delle importazioni – afferma il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – servono più controlli e il blocco UE per i prodotti provenienti da Paesi che hanno regole diverse e non seguono i nostri protocolli. È importante poi affrontare il tema della disponibilità di manodopera con una gestione dei flussi più efficiente partendo dal Decreto triennale che abbiamo fortemente sostenuto: alle imprese serve la certezza di poter avere a disposizione lavoratori regolari e di non subire la concorrenza sleale di chi sfrutta le persone”.

“Bisogna ridurre drasticamente il costo del lavoro – aggiunge il Presidente Nada – con una specifica misura rispetto alla decontribuzione per le imprese frutticole, per allinearci oltretutto ai nostri competitor nell’ambito dell’Unione Europea e non solo. Altri punti nevralgici del sistema sono la necessità di aumentare l’aggregazione dell’offerta con il superamento delle distorsioni che stanno indebolendo il settore e l’urgenza di dare immediata applicazione al Decreto contro le pratiche commerciali sleali”.

Ne va del futuro di 4.500 aziende frutticole in Provincia di Cuneo che – ricorda la Coldiretti – producono principalmente mele, pesche, kiwi, pere e susine, generando un fatturato potenziale di oltre 260 milioni di euro, senza contare l’indotto.

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