1 Aprile 2015
CON L’ETICHETTATURA DELLE CARNI, NEL PRANZO DI PASQUA, L’AGNELLO MADE IN ITALY

“Grazie alla lunga battaglia portata avanti da Coldiretti per garantire maggiori tutele ai consumatori nella scelta dei prodotti alimentari, è entrato in vigore da oggi, primo aprile, il nuovo Regolamento che impone l’indicazione del Paese di origine o del luogo di provenienza delle carni fresche, refrigerate o congelate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili – informa il direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano - . Dopo gli ultimi scandali, con la carne di maiale alla diossina di provenienza tedesca e degli agnelli ungheresi spacciati per italiani, finalmente, per chi sceglierà, nelle prossime Festività, di preparare il tipico menù Pasquale, con la carne di capretto e di agnello, non vi saranno dubbi: se acquisterà carne etichettata con “origine Italia”, avrà la certezza assoluta che tutte le fasi, dalla nascita all’allevamento, fino alla macellazione si sono svolte sul territorio nazionale”.
“Questa è una tappa importante e si può festeggiare a buon diritto – aggiunge il presidente di Coldiretti Cuneo, Delia Revelli -  il risultato del grande impegno di Coldiretti per la trasparenza. Si tratta di un tassello fondamentale in un percorso iniziato circa 15 anni fa, a partire dall’obbligo di etichettatura di origine per la carne bovina fresca, introdotta sotto la spinta dell’emergenza “mucca pazza” con il regolamento Ce 1760/2000 che impose l’obbligo di indicare anche il luogo di nascita, oltre a quello di allevamento e macellazione.  Il nostro impegno è quello di dare valore alla produzione del territorio, di altissima qualità, e al tempo stesso di permettere ai consumatori una scelta consapevole. Per questo non ci fermeremo, perché dalla nuova norma, restano ancora ingiustamente escluse la carne di coniglio e le carni di maiale, trasformate in salumi. Su questi prodotti, vi è stato un ingiustificato ritardo da parte dell’Unione Europea: l’Italia, che nell’alimentare ha conquistato primati qualitativi e sanitari, deve essere capofila nell’UE nel sostenere le politiche di tutela della sicurezza alimentare che sono al centro dei lavori dell’Expo”.

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