20 Ottobre 2010
COLDIRETTI CUNEO: IMPORTARE NELLA NOSTRA PROVINCIA 100 MILIONI DI BOTTIGLIE DI VINO E’ UN AFFRONTO AL BUON SENSO COMUNE

L’importazione di oltre 70 milioni di chilogrammi di vino dagli Stati Uniti, dal Cile e dal Sudafrica, imbottigliati in provincia di Cuneo sottraggono spazio alla commercializzazione dei vini piemontesi e mortificano l’imprenditoria agricola che da sempre punta su produzioni di alta qualità.  
Dicono Marcello Gatto e Federico Vacca presidente provinciale e di zona della Coldiretti: ”Si tratta di importazioni compiute da aziende locali conosciute come aziende di imbottigliamento. Il vino viene poi avviato nei circuiti nazionali ed internazionali  con nomi varietali come Cabernet, Cabernet Souvignon, Chardonnay, creando una concorrenza sleale ai nostri vini in termini di prezzo. Pur trattandosi di operazione economica legale, riteniamo che rappresenti uno schiaffo all’economia vitivinicola del territorio oggi alle prese con un calo generalizzato dei consumi che generano oggettive difficoltà nella vendita dei vini delle nostre aziende” .
La provincia di Cuneo produce annualmente, con i suoi vigneti, 100 milioni di bottiglie, di cui il 95 per cento marchiata a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) e a denominazione di origine controllata (DOC)
Tra le docg ricordiamo i 40 milioni di bottiglie di Asti spumante e di moscato, gli 11 milioni di bottiglie di Barolo, i 4 milioni di bottiglie di Barbaresco, il milione di bottiglie di Diano d’Alba, le 700.000 di Roero e le 400.000 di Dogliani Superiore.
Per non parlare delle doc che insieme producono annualmente 50 milioni di bottiglie. Dalla doc Alba, all’Alta Langa (attualmente in attesa della docg), dalla Barbera d’Alba a Cisterna d’Asti, alle Colline Saluzzesi, ai dolcetti di Alba, Dogliani e Langhe Monregalesi, al Nebbiolo d’Alba, alla doc Langhe, al Piemonte, al Verduno Pelaverga, al Pinerolese, alle Terre Alfieri.
Conclude Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte ”La nostra organizzazione da tempo denuncia questa situazione che danneggia l’economia vitivinicola provinciale. Lavorare 100 milioni di bottiglie di vino estero in provincia di Cuneo significa importare una quantità uguale a quella prodotta dai vigneti cuneesi. Un’operazione compiuta con un prodotto estero che da noi viene incartato di italianità.
Coldiretti rivolge un accorato appello ai consumatori affinchè si ponga la massima attenzione nella fase di acquisto ai contenuti delle etichette. E’ bene diffidare delle indicazioni troppo generiche e delle etichette fantasiose. Acquisti consapevoli e responsabili significa garantire reddito occupazione e presidio del territorio nella provincia di Cuneo “

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