La raccolta delle castagne in provincia di Cuneo, quest’anno è anticipata di almeno 15 giorni. La quantità è notevolmente ridotta. A seconda delle zone, i tecnici della Coldiretti rilevano una diminuzione che varia dal 20 al 45% rispetto gli scorsi anni. La pezzatura è leggermente inferiore alla media, a causa della recente siccità.
Il settore è in crisi per una serie di ragioni che vanno dall’abbandono delle zone montane da parte degli agricoltori, ad una situazione di mercato che, nonostante l’ “IGP Castagna Cuneo”, non vede riconosciuti economicamente all’agricoltore i costi sostenuti per la produzione. A questo si aggiungono formule più o meno evidenti di speculazione da parte di aziende di commercializzazione e di trasformazione che privilegiano il prodotto estero a quello locale, sia per i bassi prezzi praticati, che per la pezzatura della castagna stessa.
A ciò, sempre secondo i tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti, si deve aggiungere la considerazione del fatto che la cura dei castagneti, non essendo stata negli ultimi vent’anni remunerativa dal lato economico, debba essere vista come fatto di tutela ambientale. Di qui, la necessità che il pubblico intervenga a sostegno degli imprenditori agricoli e non, che tengono puliti i boschi e che effettuano le normali operazioni colturali.
Dicono Marcello Gatto e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo: “Abbiamo la necessità che la Regione, attraverso il Piano di Sviluppo Rurale, attivi forme di intervento al fine di incentivare la cura dei boschi. Parimenti, occorre ringiovanire i nostri castagneti per cui sono necessari piani di rimboschimento. Infine, ricordiamo che si è ottenuta l’IGP per la castagna di Cuneo, per dare al prodotto cuneese una chiara identificazione. Serve una sinergia per il rilancio della castagna Cuneo IGP che veda coinvolti tutti gli attori della filiera: dall’agricoltore, al commerciante, all’industria di lavorazione e trasformazione per evitare che la castagna Cuneo IGP venga confusa con quella di Avellino piuttosto che spagnola piuttosto che albanese. Bene quindi l’organizzazione di sagre e mostre, ma occorre ancorare queste iniziative di valorizzazione alla realtà del mercato e alle esigenze economiche dei produttori che quest’anno percepiscono un prezzo che non copre neppure i costi di produzione.”
Alcuni dati
30.000 ettari in provincia di Cuneo così suddivisi:
Valli Monregalesi 35%
Valli Tanaro, Monge, Cevetta 32%
Valli Gesso, Vermenagna e Pesio 12%
Valle Stura 9%
Valle Grana 4,5%
Valle Varaita 2,5%
Valle Maira 1,5%
Anno
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Produzione |
Prezzo al produttore |
2005 |
41.000 quintali |
0.60 – 0.80 euro al Kg
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2011
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33.000 quintali |
0.15 - 0.35 euro al Kg |