18 Gennaio 2024
Carne in provetta, è flop in USA

Ad oltre un anno dall’autorizzazione arrivata negli Stati Uniti per il consumo umano di carne in provetta, con il via libera concesso dall’Autorità alimentare statunitense (Food and Drug Administration) alla startup californiana Upside Foods per la “carne” di pollo artificiale, è amaro il bilancio per chi ha scommesso sui cibi sintetici di laboratorio. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo citando la rivista tecnologica del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston che ha inserito l’operazione tra i più grandi fallimenti scientifici dell’anno da poco concluso.

Infatti, nonostante il via libera alla commercializzazione, non vi sarebbe ancora traccia di prodotti di laboratorio nei supermercati americani e la produzione su larga scala risulterebbe più problematica del previsto. In particolare diverse inchieste giornalistiche USA, a partire da quelle del Wall Street Journal, hanno evidenziato che Upside Foods utilizzava molta manodopera, plastica ed energia per produrre pochissimi filamenti di pollo.

“La cosa non ci sorprende – commenta il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – e per fortuna in Italia lo abbiamo già capito, merito di una cultura più attenta alla provenienza, alla salvaguardia della biodiversità e alla filiera. La Coldiretti ha acceso per prima i riflettori su un business in mano a pochi nel mondo con implicazioni molto preoccupanti per la salute pubblica. La nostra grande mobilitazione ha raccolto oltre 2 milioni di firme in tutto il Paese a sostegno del provvedimento, ora finalmente legge, che vieta di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali”.

Sette italiani su dieci (70%), secondo l’indagine Coldiretti/Censis, sono contrari alla messa in commercio del cibo artificiale prodotto in laboratorio, dalla carne di pollo a quella bovina, per le perplessità sugli effetti a lungo termine sulla salute umana e sull’ambiente.
“La diffidenza si è diffusa anche in Europa – afferma il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – dopo l’approvazione della legge italiana che ha introdotto il divieto nel rispetto del principio di precauzione ed in attesa di risultati scientifici della ricerca pubblica indipendente per evitare di usare gli uomini come cavie”.

Dubbi sono stati espressi, infatti, in Austria e Francia dove è stata depositata al Parlamento la proposta di legge “per vietare la produzione, la lavorazione e la commercializzazione di carni sintetiche in tutto il territorio nazionale” nell’interesse della salute umana, della salute degli animali e dell’ambiente.

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