27 Novembre 2023
Bene terre pubbliche per i giovani

Coldiretti Cuneo accoglie positivamente le dichiarazioni del Ministro dell’Economica Giancarlo Giorgetti riguardanti le possibili ed eventuali cessioni di terreno nazionale ai giovani imprenditori, rilasciate nel videomessaggio di saluti per il Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione.

La cessione di terreni pubblici ai giovani toglierebbe allo Stato il compito improprio di coltivare la terra, rendendo disponibili risorse per lo sviluppo ma soprattutto offrendo il vantaggio di sostenere la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole per garantire la sovranità alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali.

“Il MEF – ha dichiarato Giorgetti - sta lavorando con particolare attenzione, la valorizzazione del patrimonio fondiario pubblico, visto il potenziale inespresso non solo dal punto di vista economico ma anche per il comparto agricolo”. “La disponibilità di terra è il principale ostacolo alla nascita di nuove imprese agricole condotte da giovani soprattutto perché la vera novità rispetto al passato – fa notare Marco Bernardi, Delegato Giovani Impresa Cuneo - sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze e non possono contare sul patrimonio fondiario familiare. Occorre, dunque, sostenere il ritorno alla terra e la capacità dell’agricoltura italiana di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale superando gli ostacoli burocratici che si frappongono all’insediamento”.

“La valorizzazione delle terre fertili – aggiunge Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – è importante in un Paese come l’Italia che a causa della cementificazione e dell’abbandono ha perso quasi 1/3 (30%) dei terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo con la superficie agricola utilizzabile che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. Si tratterebbe di un impegno importante per favorire la crescita delle imprese ma anche per sostenere il ritorno alla terra con il numero di giovani agricoltori under 30 che sono cresciuti oltre il 12% negli ultimi 20 anni. Bisogna, quindi investire su un settore strategico per far ripartire l’Italia e l’Europa grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità”.

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