6 Novembre 2023
Bene lo stop a cibi anonimi, da insalata in busta a noci sgusciate

Arriva l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine per diversi prodotti come la frutta e verdura in busta, noci, mandorle, nocciole ed altri frutti sgusciati, agrumi secchi, fichi secchi e uva secca, funghi non coltivati e zafferano, per evitare che vengano spacciati come Made in Italy prodotti importati dall’estero. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare il nuovo importante risultato ottenuto per la trasparenza dell’informazione ai consumatori, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE del Regolamento delegato 2023/2429 per quanto riguarda le norme di commercializzazione per il settore degli ortofrutticoli, per alcuni prodotti trasformati a base di ortofrutticoli e per il settore delle banane.

Una novità che risponde alle richieste di quell’80% di italiani che, secondo il rapporto Coldiretti/Censis, verifica in etichetta gli ingredienti di cui si compongono gli alimenti da acquistare.

“È un ulteriore passo in avanti nella battaglia per la trasparenza della Coldiretti in Europa e in Italia dove il paniere dei prodotti alimentari che sugli scaffali devono indicare obbligatoriamente in etichetta l’origine della materia prima impiegata riguarderanno oltre i 4/5 della spesa, con la piena applicazione del Regolamento a partire dal 1° gennaio 2025” evidenzia il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

Tuttavia – denuncia la Coldiretti – l’origine resta sconosciuta per altri prodotti, dai succhi di frutta alle marmellate, dai legumi in scatola al pane fino ai biscotti, senza dimenticare l’esigenza di arrivare anche nei ristoranti ad indicare la provenienza della carne e del pesce serviti a tavola.

“A tal proposito – ricorda il Presidente Nada – abbiamo presentato ai parlamentari piemontesi con Anaborapi e Coalvi un disegno di legge sull’etichettatura d’origine della carne, anche macinata, impiegata nella ristorazione”.

A livello UE – spiega Coldiretti Cuneo – il percorso di trasparenza sostenuto dalla Coldiretti è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal 1° gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal 1° agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.

“Il nostro Paese, che è leader europeo nella qualità, ha fatto da apripista nelle politiche alimentari comunitarie – spiega conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – con le etichette salva spesa Made in Italy estese dal latte alla passata di pomodoro, dai formaggi ai salumi fino a riso e pasta grazie a Decreti interministeriali che devono ora essere prorogati entro il 31 dicembre 2023”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi