In molti alpeggi della Provincia di Cuneo, già alla fine di luglio, risultavano praticamente esaurite le risorse foraggere a causa delle scarse precipitazioni che hanno caratterizzato il periodo primaverile e quello estivo.
Ad appena 30-35 giorni dall’inizio della monticazione molti margari si trovano ora costretti a decidere se demonticare anticipatamente perché gli animali non riescono ad alimentarsi, o a ricorrere all’acquisto ed al trasporto in alpe di foraggio con costi che risultano insopportabili per le aziende coinvolte.
Oltre ai danni ed ai disagi che ciò comporta, la demonticazione anticipata, se non giustificata da cause di forza maggiore, provoca il mancato rispetto dei periodi minimi di pascolamento richiesto per accedere ai contributi comunitari (PAC e PSR) previsti espressamente per l’attività di alpeggio, comportando la perdita di risorse economiche a questo punto vitali per le aziende.
Vista la situazione, Coldiretti Cuneo, con una lettera a firma del presidente Marcello Gatto e del direttore Bruno Rivarossa ha richiesto all’Assessore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto di adoperarsi affinché, acquisite le dovute informazioni e documentazioni,  proceda all’avvio delle pratiche necessarie per ottenere lo “stato di grave calamità naturale”.
Aggiungono Gatto e Rivarossa “la siccità negli alpeggi non è che l’ennesimo problema che assilla la categoria dei margari. La presenza dei lupi genera apprensione ed un aumento dei costi di produzione per via di una necessità di sorveglianza continua delle mandrie e delle greggi. A questo si aggiungono le speculazioni sull’assegnazione degli alpeggi che fanno lievitare gli affitti a carico dei margari veri. Situazioni gravi sulle quali si sta lavorando prima che la montagna si spopoli anche dei margari, proprio per il ruolo che va ben oltre quello economico, ma garantisce il presidio e la conservazione del territorio nell’interesse di tutta la società.”