6 Agosto 2015
ALLEVATORI IN FORTE DIFFICOLTA’: GRIDO D’ALLARME DELLA ZOOTECNIA

Il prezzo del latte, dei bovini da carne e dei suini non copre i costi di produzione. E la politica degli industriali lattiero-caseari che vogliono fare i formaggi importando anche la polvere di latte non fa sistema con le necessità dell’economia agroalimentare cuneese

Coldiretti Cuneo ha seguito da vicino i lavori del tavolo ministeriale sulla zootecnia da carne e da latte. La difficile situazione economica della provincia di Cuneo necessita di interventi urgenti e non più derogabili.
“L’innalzamento dell’aliquota di compensazione Iva dall’8,8 al 10% a favore degli allevatori del settore latte, con un conseguente risparmio fiscale per le aziende del settore, valutabile in 0,5 centesimi di euro al litro, determinerà una agevolazione per il settore pari a trenta milioni di euro l’anno a livello nazionale, di cui cinque in Piemonte e almeno due milioni in provincia di Cuneo”, sostiene Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte.
Aggiunge Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo: “Manifestiamo apprezzamento per l’immediata attuazione dei contenuti della legge 91 del luglio scorso, attraverso l’insediamento del gruppo di lavoro affidato ad Ismea per la definizione a livello nazionale del valore dei costi di produzione di un litro di latte suddiviso per aree geografiche. Da questo si dovrebbe partire per determinare un riferimento di prezzo basato su uno schema indicizzato”.
Coldiretti Cuneo ritiene positivo lo stanziamento dei 65 milioni di euro dal Mipaaf a sostegno della liquidità e per la ristrutturazione del debito degli allevatori. Inoltre, va ricordata la possibilità di attuare la rateizzazione in tre anni senza interessi per le multe dell’ultima campagna e la compensazione a chi ha superato le quote fino al 6%.
“Dal tavolo nazionale, riferisce Franco Ramello, responsabile Economico di Coldiretti Cuneo e Piemonte, sono attese anche misure di intervento a sostegno dei prezzi dei bovini da carne e dei suini. Il sistema allevatoriale di Coldiretti non farà mancare il proprio contributo in termini di azioni concrete, anche a sostegno della sottoscrizione dei contratti di fornitura, resi obbligatori dall’articolo 2 della stessa legge 91/2015. Iniziative che dovrebbero consentire al settore una ripresa in un mercato sempre più difficile e complesso, sia a livello interno che europeo, afflitto da pericolose speculazioni a danno di allevatori e consumatori”.

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