9 Aprile 2024
Al Brennero smascherato il fake in Italy, da cosce di maiale a frutta

Cosce di maiale danesi dirette a Modena che rischiano di diventare prosciutti italiani, uva indiana spedita a Novara in confezioni che non rispettano le normative e che dovranno dunque essere sostituite, con il dubbio che possa essere cambiata l’origine, un tir carico di grano senza tracciabilità. Sono solo alcuni esempi del “fake in Italy” scoperti dalla Coldiretti al Brennero, dove Coldiretti Cuneo è presente con centinaia di agricoltori, giovani imprenditori e dirigenti insieme al Presidente Enrico Nada e al Direttore Fabiano Porcu, per fermare con il supporto delle forze dell’ordine i tir carichi di prodotti alimentari provenienti dall’estero.

Una mobilitazione alla frontiera del Brennero che prosegue nella giornata di oggi, 9 aprile, per dire stop all’invasione di cibo straniero spesso venduto come nazionale, con l’avvio di una grande raccolta di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare che porti a estendere l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio nell’Unione Europea.

Sono preoccupanti – rimarca Coldiretti Cuneo – gli arrivi di cosce di maiale dal Nord Europa già pronte per essere lavorate e magari diventare prosciutti venduti sul mercato con nomi del tipo “nostrano” o “di fattoria”: una minaccia alla filiera suinicola cuneese, che conta 800 aziende e quasi 900.000 capi destinati soprattutto ai circuiti tutelati delle principali DOP italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale, come Prosciutto di Parma e San Daniele.

“Senza parlare di tutti gli altri prodotti che sono stati trovati aprendo i tir destinati in diverse parti d’Italia. Ci dicevano che oggi al Brennero non avremmo trovato camion in ingresso che trasportavano prodotti agroalimentari come la Coldiretti li aveva trovati negli anni passati, ma purtroppo i fatti hanno dimostrato esattamente il contrario” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

“Troppi prodotti stranieri diventano italiani varcando i nostri confini. Questo non è più accettabile: vogliamo una giusta trasparenza rispetto alle informazioni che devono essere date ai cittadini: per questo serve l’obbligo di origine a livello europeo. Poi siano i cittadini a scegliere con consapevolezza cosa acquistare” conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.

Oggi, nel corso della mobilitazione degli agricoltori Coldiretti al Brennero, sarà svelata la black list 2024 dei prodotti stranieri più pericolosi, con l’analisi settore per settore sui cibi contaminati scoperti dopo essere entrati nel nostro Paese.

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