18 Settembre 2015
A.RE.MA CONTRO LA BUROCRAZIA E LA SPECULAZIONE DEGLI APPALTI DEGLI ALPEGGI

In relazione alla comunicazione del Comando del Corpo Forestale di Cuneo, relativamente ad una mandria in alpeggio il cui bestiame ha sofferto di stenti ed alcuni capi sono morti, A.RE.MA (Associazione Regionale Margari) evidenzia alcuni aspetti:

1)      Quanto rilevato è la conseguenza degli appalti degli alpeggi tramite aste pubbliche che, aldilà di questo o quel Comune, alcuni amministratori si sono ostinati a fare, mettendo anche a volte la base d’asta con prezzi inaccessibili per i margari locali. Nel caso individuato, il bando d’alpeggio è stato vinto da un’azienda bresciana che nulla a che vedere con le nostre realtà allevatoriali.

2)      Altre scelte amministrative con contorti regolamenti hanno fatto sì che i locali margari che conducevano gli alpeggi da più decenni siano rimasti - come si suol dire - con il cerino in mano, ma per continuare ancora, gli aggiudicatari, per la maggior parte extra regionali, resisi conto dell’effettiva posizione dei lotti a loro aggiudicati, ad oggi non hanno ancora sottoscritto i contratti, così i terreni sono rimasti da pascolare ed il Comune non ha ancora incassato il canone, mentre i margari locali sono stati costretti a scelte aziendali diverse, con conseguenti danni, confinati in superfici di terreni non sufficienti.

3)      Si tratta di problematiche che sarebbero evitabili, se gli amministratori comunali, redigessero, supportati da enti terzi, quali ad esempio università o altri esperti, regolamenti tali da arginare la speculazione e non volessero semplicemente fare cassa con le aste degli alpeggi. Si sa che i bilanci comunali, soprattutto in montagna, sono magri. Non sarà di certo il ricavato dell’alpeggio a consentire ai Comuni di uscire dalla crisi finanziaria in cui versano.

4)      A onor del vero e per evitare di fare di tutta l’erba un fascio, sono la maggioranza i Comuni e gli Amministratori virtuosi, che hanno accolto gli inviti di A.RE.MA e Coldiretti a redigere piani di pascolo e bandi di aggiudicazione a prezzi accessibili, favorendo chi da sempre effettua la monticazione degli animali e/o vive tutto l’anno in montagna.
Questi, anche se sintetizzati, sono alcuni aspetti su cui è indispensabile una seria riflessione, se vogliamo salvare gli alpeggi e salvaguardare la montagna.

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