Sicurezza alimentare, tracciabilità e difesa del Made in Italy: grazie all’impegno profuso da Coldiretti per ottenere una etichetta trasparente sull’origine degli ingredienti impiegati, il nostro Paese si è dotato di una legislazione nazionale di avanguardia, che sarà ancora rafforzata - a partire dal 9 maggio - dal nuovo decreto legislativo sulle sanzioni che prevede multe da 2 mila a 16 mila euro, per chi non ottempera all’obbligo dell’ indicazione dell’origine, ma la battaglia va portata avanti anche in Europa, perché le tante conquiste fatte fino ad oggi a livello nazionale non perdano il grande valore che hanno, appena girato l’angolo, superati i confini nazionali.
Si tratta di un compromesso al ribasso che favorisce gli inganni, impedisce scelte di acquisto consapevoli e amplia i margini di incertezza interpretativa, costituendo l’occasione per promuovere contenziosi e ridurre le legittime aspettative di trasparenza dei consumatori.
“Il provvedimento europeo – conmentano Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo - entrerà in vigore nell’aprile 2020, ma Coldiretti non ci sta e da qui ai prossimi due anni ha già avviato insieme a Fondazione Campagna Amica una vera e propria mobilitazione popolare nei confronti dell’Unione Europea”.
www.coldiretti.itwww.campagnamica.it è innescato un meccanismo virtuoso e anche Francia, Portogallo, Grecia, Finlandia, Lituania, Romania e Spagna hanno adottato norme nazionali per garantire la trasparenza dell'informazione in etichetta. Il percorso è tracciato: non possiamo fermarci adesso”.
17 Aprile 2018
CIBO, ORIGINE IN ETICHETTA: “IN EUROPA VOGLIAMO LA STESSA SICUREZZA ALIMENTARE CHE ABBIAMO CONQUISTATO IN ITALIA. OLTRE 9.000 LE FIRME GIA’ RACCOLTE NELLA NOSTRA PROVINCIA”