Di seguito l’intervento del segretario di A.Re.Ma Giovanni Fina al convegno “Quale patto per il futuro degli alpeggi?” svoltosi questa mattina a Bra in occasione di Cheese:
“Il margaro è una professione che spesso viene raccontata in termini bucolici. Non è così: fare i margari oggi è una scelta dettata certamente dalla passione per gli animali e per l’ambiente, ma se l’imprenditore non ha il giusto tornaconto economico prima o poi cambia mestiere con gravi danni al presidio del territorio ed alla conservazione delle tradizioni casearie e dell’ambiente.
Purtroppo, nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una operazione del Corpo Forestale dello Stato nei confronti di una mandria alpeggiata, non certamente per passione o per reale interesse economico, ma per futili motivi speculativi. I capi ritrovati erano denutriti, tre morti. L’imprenditore bresciano se li era bellamente dimenticati.
La speculazione che va a falsare i prezzi degli alpeggi non è che l’ultima tegola che ci è caduta in testa. A causa di una politica agricola europea complessa e farraginosa sono nate speculazioni che hanno spinto il prezzo degli affitti delle alpi pascolive in alcuni casi all’inverosimile. Purtroppo complici del fenomeno sono anche alcune amministrazioni comunali, che strette dalla morsa della carenza di fondi, hanno favorito, varando bandi di assegnazione con maglie troppo larghe, la partecipazione di soggetti estranei alla nostra realtà produttiva e con possibilità di spesa ben diversa da quelle dei margari tradizionali.
Ma fortunatamente su questa vicenda vi è una indagine della Magistratura che sicuramente farà chiarezza e ci renderà giustizia.
Noi come AREMA, in accordo con Coldiretti Cuneo, abbiamo sollevato questo problema anni fa. Da più anni scriviamo ai sindaci e a tutte le amministrazioni interessate invitandole a formulare i bandi dando priorità ai margari locali. Da quest’anno, per evitare il fenomeno dei piccoli fondi dove non è rintracciabile il proprietario, abbiamo ottenuto, anche grazie all’intervento del Ministero dell’Agricoltura importanti semplificazioni sulla loro gestione. Inoltre, sempre tramite Coldiretti, abbiamo intentato una causa campione per tutelare i nostri margari. Riteniamo che l’azione legale intrapresa tre anni orsono abbia contribuito a far emergere la complessa problematica, favorendo l’indagine ad ampio raggio di cui accennavo prima, da parte della Procura della Repubblica di Cuneo con l’ausilio della Guardia di Finanza e della Forestale.
Ma sarei quantomeno incompleto se mi fermassi qui.
Noi abbiamo una burocrazia che soffoca le nostre attività soprattutto quando l’impresa agricola effettua anche la caseificazione. I controlli , le carte, le comunicazioni, i registri, non sono che pochi esempi rispetto ai quali chiediamo alla politica di porvi rimedio diminuendo la pressione burocratica.
Inoltre la presenza degli animali selvatici e del lupo ci hanno costretti alla sorveglianza delle mandrie e delle greggi 24 ore su 24.
Anche l’Unione europea ci ha messo del suo chiedendo al nostro Paese di caseificare utilizzando la polvere di latte.
Potrei continuare con le lagnanze a Voi tutti ben note. Ma mi fermo qui informandovi che stiamo lavorando in sinergia con l’assessorato regionale all’agricoltura per ottenere dal nuovo Psr interventi concreti per le strutture dei margari soprattutto per i giovani che effettuano anche la trasformazione. Abbiamo anche chiesto l’indennità per l’aiuto pastore visto che la sorveglianza è la miglior prevenzione contro la predazione del lupo. All’assessorato regionale alla Sanità abbiamo chiesto una semplificazione della burocrazia e auspichiamo su questo fronte anche un intervento dell’assessore Ferrero che ringrazio per l’attenzione che sempre ci ha dato. Infine con l’assessorato alla montagna che ha recentemente ridotto il numero degli organismi di gestione dei parchi, stiamo lavorando affinché i vincoli e le tutele cui è sottoposto chi vive ed opera nelle zone a parco non siano limitative allo svolgimento dell’attività agricola come in parte sinora è avvenuto.
Vogliamo insomma essere propositivi e costruttivi e non lagnosi. Ci attendiamo risposte rapide e concrete. Siamo rimasti in pochi sulle nostre montagne a produrre buoni formaggi e buon burro. Dateci una mano concreta per continuare nella nostra attività”.
Per informazioni, contattare il segretario provinciale A.RE.MA Giovanni Fina cell. 3287823889