6 Luglio 2011
TROPPI CINGHIALI E UNGULATI NEL MONREGALESE E CEBANO: COLDIRETTI PRONTA AD USCIRE DAGLI ORGANISMI DI GESTIONE

 Riunione a Ceva, indetta da Coldiretti a seguito dell’insostenibile situazione venutasi a creare sul territorio relativamente all’eccessiva presenza di cinghiali, caprioli e altri ungulati, che arrecano danni ingenti all’agricoltura e creano pericoli costanti alla circolazione dei mezzi agricoli.
La riunione, presieduta dal presidente Marcello Gatto, ha visto presente  il direttore Bruno Rivarossa, il vice direttore Lauro Pelazza , il presidente di Zona Coldiretti di Mondovì Carlo Gabetti ed il segretario Massimo Meineri. Hanno preso parte all’incontro i rappresentanti di Coldiretti nei CA 6 e  7 (Comprensori Alpini di Mondovì e della valle Tanaro).
La decisione è stata unanime. A breve saranno informati i presidenti dei due Comprensori Alpini che la situazione è insostenibile e Coldiretti è pronta a ritirare i propri rappresentanti qualora non si intraprendano concrete azioni  di contenimento entro la prossima settimana. L’obiettivo di Coldiretti è uscire da formule di gestione della caccia e del territorio che non vedono considerate in pratica le istanze del mondo agricolo, che da anni l’Organizzazione avanza con scarso successo, nonostante le promesse delle Istituzioni e degli Enti gestori della caccia.
Dicono Gatto e Rivarossa “la nostra non vuole essere un’azione contro questo o quel presidente. Vista l’impossibilità di incidere per modificare la situazione e, per meglio rappresentare le istanze del territorio, non possiamo più essere presenti in gestioni che non risolvono i problemi veri dell’eccessiva presenza di selvatici. Arriviamo da una stagione di battute che non hanno sortito alcun effetto sul territorio. I danni, anche alle persone, sono in aumento nonostante le lettere e gli incontri che da anni si susseguono con scarsissimi risultati. Riteniamo che l’ordinaria gestione non sia più sufficiente e che occorra intraprendere misure forti e concretamente attuabili nell’interesse dell’intera zona del cebano e monregalese e là dove si verifichino situazioni analoghe”.

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