Quella del 2009 è stata senza dubbio un’estate difficile per i pastori del cuneese, costretti a fare i conti con il ritorno del lupo sulle Alpi Liguri e Marittime.
Per fortuna, dopo i disagi dell’estate, i risarcimenti per i danni da attacchi a greggi e mandrie sono stati puntuali: al 31 dicembre 2009 la Regione Piemonte aveva infatti già erogato tutti gli indennizzi. Ma la questione non si è certo risolta e sulla problematica del lupo continua a lavorare attivamente la Coldiretti, che si è fatta portavoce delle esigenze dei pastori presso il Gruppo di Lavoro regionale.
Lo scorso anno, secondo i dati indicati nel report 2009 del “Progetto Lupo- Regione Piemonte”, nella sola Provincia di Cuneo sono stati registrati 95 attacchi di cui 77 attribuiti al lupo, con 264 capi colpiti, di cui 195 dal lupo. Questi numeri confermano che negli ultimi tre anni la situazione piemontese relativa agli attacchi da canidi si sia leggermente stabilizzata, risultato raggiunto grazie agli sforzi fatte dai pastori che operano nelle aree a rischio.
La strada della prevenzione sembra dunque essere la sola a portare risultati positivi ed a tutelare i pastori nel loro difficile compito di difesa delle greggi e mantenimento dell’ambiente montano.
A fronte di ciò Coldiretti si è impegnata affinché, anche nel 2010, gli allevatori più attenti a mettere in atto pratiche utili a limitare gli attacchi, siano supportati attraverso il sistema del “premio per il pascolo gestito”. Un maggior impegno della conduzione del pascolo comporta infatti maggiori costi di gestione. Per il 2010 è stato confermato un “fondo regionale per la corresponsione del Premio di Pascolo Gestito per gli allevatori di ovicaprini dei Comuni montani della Regione Piemonte”. Tale contributo verrà erogato in seguito ai rilevamenti effettuati da operatori individuati a seguito della presentazione della domanda, da inoltrarsi entro il 30 aprile.
A seguito delle proposte avanzate dal Gruppo di lavoro, cui Coldiretti ha partecipato attivamente, la Regione ha inoltre approvato dei Criteri per la formulazione del Piano regionale per la prevenzione delle predazioni da lupo al bestiame domestico. L’Organizzazione agricola ha da sempre evidenziato come ogni azienda zootecnica viva una propria realtà aziendale: partendo da questo concetto si è cercato di coinvolgere allevatori e pastori nel processo finalizzato alla messa a punto e al miglioramento dei sistemi preventivi, quali la sorveglianza del gregge da parte del conduttore, il confinamento notturno degli animali, l’utilizzo di cani da guardiania, l’utilizzo di dissuasori acustici, visivi e, per finire, la gestione delle greggi coordinata tra più soggetti.
Anche per quanto concerne gli importi degli indennizzi, Coldiretti ha avanzato alcuni suggerimenti, accolti dalla Regione. Per l’anno 2010 i criteri per il risarcimento dei danni da predazione al bestiame domestico ad opera di canidi, prevedono che abbiano diritto al risarcimento gli allevatori che esercitano il pascolo, l’alpeggio o la transumanza in area alpina ed appenninica purché sia stato messo in opera almeno uno dei sistemi di prevenzione precedentemente citati. Come per gli anni passati le predazioni dovranno essere accertate da veterinari appositamente incaricati mentre gli indennizzi saranno determinati sulla base del tariffario ISMEA.
Nel caso di predazione su greggi, inoltre, su richiesta di Coldiretti, è finalmente stato riconosciuto un nuovo indennizzo in relazione ai danni indiretti quali ad esempio la ricerca degli animali dispersi o i casi di aborti provocati dal forte stress. “Un primo passo nella ricerca di una soluzione concreta a questa delicata problematica - sottolinea Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo – La nostra Organizzazione continuerà ad adoperarsi perché l’attività dei pastori e dei malgari abbia la priorità. Cercare un equilibrio tra il lavoro dell’uomo e la presenza di un animale protetto qual è il lupo, è la sola via per continuare a tutelare il futuro delle nostre montagne mettendo però in primo piano il rispetto per l’attività di chi, con fatica, continua a preservare il territorio alpino.
Se i pastori dovessero arrivare ad abbandonare la pratica dell’alpeggio e conseguentemente le montagne, vi sarebbe un danno non solo per il settore agricolo ma per l’intera comunità”.
Ulteriori informazioni relative agli indennizzi ed alla presentazione della domanda per il “premio di pascolo gestito” possono essere richieste presso gli uffici zona della Coldiretti.