Un documento in quattro capitoli dal titolo “Coldiretti per il rilancio dell’Italia” che spiega ai candidati quali sono le principali aspettative delle imprese agricole per garantire la propria competitività e andare incontro ai bisogni della società italiana. La giunta nazionale della Coldiretti ha predisposto una proposta per la prossima legislatura che sarà oggetto di confronto con gli schieramenti politici a livello nazionale e locale. Un confronto che si svolgerà nelle seimila sedi territoriali che fanno capo alla più grande organizzazione agricola italiana ed europea con oltre 1,5 milioni di associati.
“Agli schieramenti in lizza per questa tornata elettorale – spiega Sergio Marini residente nazionale di Coldiretti – abbiamo deciso di porre quattro grandi temi, che ben rappresentano qual è il ruolo che la società assegna alle imprese le agricole e quali devono essere le condizioni perché questo compito possa essere svolto nella maniera migliore. Innanzitutto occorre rafforzare le imprese agricole anche nella loro capacità produttiva e ridurre i costi e i troppi passaggi dal campo alla tavola per garantire un cibo al giusto prezzo per tutti. Ciò si lega anche alla necessità di avere più cibo italiano in tavola, puntando su qualità, identità, sicurezza e salute. Il territorio rappresenta inoltre un fattore di sviluppo economico, e se è più pulito e più bello è anche più competitivo. Infine occorre una rinnovata coesione sociale, garantendo più servizi sul territorio. Questo documento sarà il punto di riferimento per valutare gli impegni e i programmi dei candidati alle prossime elezioni politiche.”
1) Rafforzare le imprese agricole anche nella loro capacità produttiva e ridurre i costi dei troppi passaggi dal campo alla tavola per garantire un cibo al giusto prezzo per tutti.
- Dimezzare le intermediazioni e i troppi passaggi dei prodotti agro-alimentaridal campo alla tavola,
supportando forme di aggregazione, partecipazione e internazionalizzazione dell’impresa agricola nelle
fasi di trasformazione e distribuzione dei prodotti alimentari. - Realizzare almeno un farmers marketper ogni comune italiano (mercatini degli agricoltori) per la
vendita diretta dei prodotti agricoli e sancire il diritto allo scaffale per i prodotti locali nei supermercati - Un piano nazionale per le infrastrutture e in particolare quelle per la captazione delle acquee un piano di miglioramento delle reti di adduzione e incentivazione di impianti irrigui ad alta efficienza.
- Sviluppo dei Consorzi Agrariper attivare economie di scala tese al contenimento dei costi dei mezzi tecnici per le imprese.
- Riduzione del carico burocratico sulle imprese, potenziando anche gli strumenti esistenti che regolano già il rapporto impresa-Pubblica Amministrazione in applicazione del principio della sussidiarietà orizzontale
- Definitiva stabilizzazione delle proroghe fiscali, azzeramento delle accise carburanti/energia, introduzione tickets lavoratori agricoli.
2) Qualità, identità, sicurezza e salute: più cibo italiano in tavola.
- Rendere obbligatorio nelle scuole lo studio della corretta alimentazione per fronteggiare l’obesità e le
malattie legate alla cattiva alimentazione. - Applicare la legge 204 de 2004, per l’etichettatura di origine obbligatoria,come richiesto da milioni di
cittadini Italiani. - Tutela internazionale della distintività dei cibi e dei territori per vincere sui mercati globali (ovvero
recuperare 50 miliardi di euro di falso Made in Italy nel mondo e 300.000 nuovi posti di lavoro). - Forte azione comunitaria a difesa dei prodotti mediterranei e consolidamento del bilancio agricolo comunitario riconoscendo la funzione economica, ma anche ambientale e sociale delle imprese agricole.
- Potenziare i controlli interni e alle frontiere per fronteggiare le frequenti frodi, sofisticazioni e importazioni illegali di alimenti.
3) Un territorio più pulito e più bello è anche più competitivo
- Ridurre di un terzo i rifiuti da smaltire in discarica; con la raccolta differenziata le sostanze organiche
possono essere restituite come compost al suolo dove diventano humus che migliora la fertilità dei terreni
agricoli e riduce le emissioni di CO2 nell’aria. - Un piano nazionale per stimolare lo sviluppo di imprese agricole“multifunzionali - consolidamento delle
misure agro-energetiche per impianti di piccole dimensioni a basso impatto ambientale e produzione di
bioplastiche.
4) Per una rinnovata coesione sociale: più servizi sul territorio
- Privatizzazione di alcuni servizi sociali di prossimità sul territorio realizzabili dal sistema diffuso delle
imprese agricole in piena applicazione del principio di sussidiarietà. - Riconoscimento delle imprese e delle famiglie che operano e vivono in campagna quale tessuto
sociale garante di una legalità diffusa, di una nuova inclusione sociale e di prevenzione della criminalità. - Piano di investimento per la realizzazione di infrastrutture e sostegno alle reti telematiche.
(Nella foto Sergio Marini e Marcello Gatto)