21 Luglio 2025
Assemblea nazionale Coldiretti: con taglio PAC e fondo unico, è a rischio la produzione di cibo in Europa

Saranno oltre 770mila le aziende agricole italiane colpite dal taglio della PAC 2028-2034 con il passaggio al fondo unico tra politiche agricole e di coesione. Ecco su chi pesa la scelta della Presidente della Commissione europea Von der Leyen, che genererà una perdita secca per le migliaia di imprese che ricevono sostegno, compresi gli investimenti, attraverso la Politica Agricola Comune (PAC). La misura avrà effetti potenzialmente disastrosi sulla produzione di cibo, la sicurezza alimentare e la spinta verso l’innovazione e la sostenibilità che in questi anni ha reso l’agricoltura italiana leader in Europa. È la stima elaborata da Coldiretti su dati AGEA sugli effetti del piano di bilancio della Commissione UE, diffusa oggi in occasione dell’Assemblea nazionale di Coldiretti, presso il teatro Eliseo a Roma, a cui ha preso parte una nutrita delegazione cuneese, guidata dal Presidente Enrico Nada e dal Direttore Francesco Goffredo.

Con il Presidente nazionale Ettore Prandini e il Segretario generale Vincenzo Gesmundo, hanno partecipato alla discussione Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo della Commissione europea, e Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare.

“Meno agricoltura in Europa e in Italia significa aumentare le importazioni dall’estero, ed esporre i prezzi del cibo alle fluttuazioni dei mercati, con un impatto devastante sulle tasche dei cittadini – evidenzia Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo –. La nostra mobilitazione continuerà per fermare questa deriva perché non possiamo accettare che risorse vengano sottratte all’agricoltura e alla qualità del cibo per destinarle al riarmo, mettendo a rischio anche la salute dei cittadini. Ci opponiamo a chi vuole marginalizzare l’agricoltura”.

“Quella della Presidente Von der Leyen – aggiunge il Direttore provinciale della Coldiretti, Francesco Goffredo – è una scelta miope e pericolosa: con la proposta al ribasso della Commissione europea, la nostra agricoltura subisce un colpo durissimo perché si cancellano decenni di politiche a tutela del cibo sano, dei territori, della dignità dei produttori. A essere sacrificata non è solo una voce di bilancio, ma un intero modello di sviluppo che ha garantito sicurezza alimentare e coesione sociale”.

“Dietro la retorica della transizione si nasconde la volontà di concentrare risorse sul riarmo, smantellando la PAC e condannando alla marginalità le imprese agricole. Ma Coldiretti sarà argine e voce libera, come lo è sempre stata, per difendere il futuro del nostro agroalimentare e il diritto dei cittadini a un cibo vero, sano e italiano. Abbiamo due anni davanti a noi per cambiare le cose e Coldiretti lo farà, senza se e senza ma, restando comunque aperti al confronto” assicura il Presidente Nada.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi