Secondo i dati raccolti dai tecnici Coldiretti presso le capannine meteorologiche dislocate su tutto il territorio regionale, la quantità di pioggia e neve caduta nel mese di dicembre non ha precedenti.
Piogge tanto abbondanti, più tipiche della tarda primavera che non della stagione invernale, hanno causato diverse esondazioni, per lo più di piccoli corsi d’acqua e canali utilizzati per l’irrigazione estiva, complice il fatto che questi ultimi ancora non hanno ricevuto manutenzione e pulizia.
A fronte dei numerosi allagamenti e delle frane verificatesi in particolare nel cuneese e nell’astigiano, Coldiretti ha richiesto alla Regione di concedere lo stato di calamità naturale. Anche i danni provocati dalla neve sono stati ingenti: nel cuneese vi sono stati crolli di capannoni in ferro utilizzati per il ricovero degli animali e per l’allevamento a terra dei polli. Molte strade sono state interrotte lasciando isolati interi comuni e obbligando scuole e altri enti pubblici a chiudere. Oltre al disagio nei trasporti, numerose famiglie si sono trovate al freddo perché prive di energia elettrica per diversi giorni.
La viabilità è stata mantenuta anche grazie all’ausilio di trattori spazzaneve che hanno provveduto a sgombrare le strade della provincia. Soprattutto negli ultimi anni è capitato di vedere in azione i trattori spazzaneve a fianco dei più tradizionali mezzi di sgombero strade. Un’azione che risulta in molti casi determinante per garantire la viabilità e a scongiurare il rischio di isolamento delle abitazioni; i trattori vengono utilizzati come spalaneve e gli spandiconcime sono adattati per la distribuzione del sale contro il gelo.
Se la neve ha salvato la pianura da un’inondazione pericolosa, la pioggia battente ha compromesso diverse colture agricole per la prossima stagione, tra cui la produzione di grano.